Il Comune è totalmente estraneo a qualsiasi attività di uso improprio delle caselle di posta elettronica istituzionale ed è semmai parte lesa nella vicenda dei messaggi email inviati per fini elettorali a dipendenti comunali da un mittente esterno.
Gli indirizzi di posta elettronica istituzionali sono pressocché pubblici, in diversi casi diffusi tramite il sito internet dell’Ente; in ogni caso facilmente reperibili, visto che sono composti dal nome e cognome del singolo con l’aggiunta del dominio, come per tutti gli enti pubblici. Inoltre, l’indirizzario interno è a disposizione di ciascun dipendente, oltre che dei consiglieri comunali e di altro personale, per lo svolgimento dell’attività lavorativa ed esclusivamente per le finalità attinenti e connesse, come espresso chiaramente dai Codici di comportamento e dai disciplinari di cui l’Ente si è dotato proprio per prevenire utilizzi impropri e garantire il diritto alla riservatezza degli utenti.
Alludere che il Comune sia coinvolto in un’operazione di cessione degli indirizzi a fini commerciali o propagandistici – fa notare il Comune – è una deduzione priva di fondamento ed estremamente grave, perché lesiva dell’immagine della pubblica amministrazione.