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CATANZARO (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ha dato esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 62 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo di regione. “L’indagine, complessa, ha degli aspetti di novità laddove ha messo in evidenza la sorprendente capacità della ndrangheta isolitana di gestire un pericolosissimo conflitto con gli odierni indagati, giungendo a una soluzione salomonica che ha consentito, in parte, alle ndrine cutresi e catanzaresi coinvolte di mantenere la leadership criminale sull’agguerrita organizzazione mafiosa colpita dalle indagini della Polizia di Stato, coordinata dalla DDA di Catanzaro”. Così dichiara il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato sull’odierna operazione condotta dalla Polizia di Stato di Catanzaro.
“E, d’altro canto, le investigazioni hanno finalmente dato atto – fortunatamente – della capacità e del coraggio di una parte degli imprenditori estorti di reagire alle imposizioni estorsive dei clan investigati, sottraendosi e reagendo, in modo virtuoso, alle consuete logiche omertose” conclude Messina.

foto: screenshot video polizia di Catanzaro

(ITALPRESS).


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