Partite nella tarda primavera, si sono concluse le opere di sistemazione del reticolo di scolo della frana che, nove anni fa, aveva colpito le località di Cà di Griffo e Cà Mengoni al confine tra i comuni di Monghidoro e San Benedetto Val di Sambro, nell’Appennino bolognese.
Con circa quattro mesi di lavori e un investimento della Regione di 100mila euro, sono stati ripresi e ripristinati fossi e rii alimentati da sorgenti, situati nel versante, con l’obiettivo di mantenere e migliorare la funzionalità degli scoli delle acque superficiali. I fossi e gli scoli a cielo aperto sono stati rivestiti e stabilizzati con pietrame locale.
Gli interventi sono stati realizzati dopo una serie approfondita di indagini geognostiche eseguite dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile, in collaborazione con il Dipartimento BiGea dell’Università di Bologna, che hanno permesso di riscostruire il modello geologico del versante interessato e definire il progetto. I primi lavori di rimodellamento e ripristino degli scoli principali erano stati realizzati nell’immediato dai Comuni colpiti.
La frana di Ca’ Mengoni
Risale all’aprile del 2013 la frana che si era staccata dal crinale del bacino del Savena e aveva completamente distrutto la viabilità locale e alcune abitazioni.
Si è trattato di un fenomeno di grandi dimensioni e profondità: nel giro di pochi giorni si è mobilizzata una massa stimata in circa 3 milioni di metri cubi di terreno, che ha travolto e abbattuto quattro edifici e costruzioni annesse, la viabilità di collegamento e una strada forestale totalmente asportata nella parte alta dello smottamento. A titolo preventivo, è stato necessario lo sgombero di sei edifici: due in località Cà di Griffo e quattro in località Case Mengoni.
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