Erano circa le ore 13 di sabato 16 settembre quando un uomo in via Alamandini, zona San Mamolo, si accascia a terra in arresto cardiaco. Ad avviare tempestivamente la catena dei soccorsi si sono susseguiti tre giovani: Stefano Ponticelli, 26 anni, fotografo per passione, Giulio Veronesi, 25 anni da poco laureato in medicina e futuro Medico di Medicina generale e non ultimo Matteo Laschi, 18enne liceale accorso sul posto attraverso l’app DAE responder. Tre giovani di età e formazione diversa che, spinti dal senso civico di intervenire tempestivamente in soccorso dell’uomo, gli hanno salvato la vita, garantendo ai sanitari che sono intervenuti sul posto (nell’arco di 6 minuti) e poi in ospedale di ottenere la massima efficacia delle cure.
Oggi in occasione della Settimana VIVA! per la rianimazione cardiopolmonare, promossa da Italian Resuscitation Council (IRC), l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini e il Direttore del Dipartimento interaziendale dell’Emergenza Giovanni Gordini hanno voluto ringraziare pubblicamente i soccorritori presso la Centrale Operativa 118.
Dei tre soccorritori solo Stefano, il primo a scendere dalla macchina e a precipitarsi sul paziente contattando il 118 ed eseguendo le istruzioni fornite dall’operatore di Centrale, non aveva alcuna formazione in ambito di rianimazione cardiopolmonare.
A lui oltre ai ringraziamenti il personale della Centrale operativa ha offerto l’opportunità di frequentare un corso BLSD per rendere ancora più efficace la sua generosa solidarietà di cui ha dato prova.
Dall’analisi dei dati di attività del 118 di Bologna, la percentuale di rianimazione cardiopolmonare iniziata sul posto è del 28%, più alta della media nazionale (26%) ed una ripresa dall’arresto cardiaco anche questa più alta (pari al 45% rispetto al 19% dell’Italia e al 33% dell’Europa). Questi dati testimoniano come la comunità bolognese “laica”, composta da cittadini e istituzioni non sanitarie, abbiano avviato assieme al Sistema sanitario una capacità di risposta che è ai vertici della qualità in Italia e in linea con dati europei.
Gli appuntamenti della Settimana VIVA! e Bologna città cardioprotetta
Dal 16 al 22 ottobre 2023 torna in campo in tutta Italia l’undicesima edizione di VIVA!, la settimana per la rianimazione cardiopolmonare, promossa da Italian Resuscitation Council (IRC), società scientifica accreditata al Ministero della Salute che riunisce medici, operatori e infermieri esperti in questo settore, con iniziative aperte al pubblico e rivolte a scuole e ragazzi.
La tappa bolognese della settimana VIVA! propone quest’anno due appuntamenti: il primo si terrà il 17 ottobre presso il Liceo Leonardo Da Vinci per promuovere la campagna di sensibilizzazione Kids Save Lives tra gli studenti, mentre il secondo è organizzato dalle Scuole Aldini Valeriani lunedì 23 ottobre dalle 10 alle 13 in Piazza Dalla.
Riconoscere l’arresto cardiaco, chiamare il 118, eseguire la rianimazione cardiopolmonare, utilizzare i defibrillatori semiautomatici (DAE). Sono semplici gesti, manovre elementari, alla portata di tutti, anche dei più piccoli. Da questa consapevolezza – peraltro sancita dalla legge del 4 agosto 2021 – nasce la campagna mondiale “Kids Save Lives”, finalizzata a promuovere l’insegnamento della RCP nelle scuole. Il progetto “Kids save lives: come salvare una vita” – progettato da Azienda USL di Bologna in collaborazione con Italian Resuscitation Council (IRC), con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna – allo scopo di formare e sensibilizzare i più piccoli ha adottato il racconto di una fiaba “Un picnic mozzafiato VR” e la app “School of CPR VR”.
L’innovazione tecnologica e la diffusione delle app con tecnologie di VirtualReality, in aggiunta alla formazione tradizionale, ha portato in diverse scuole di Bologna e provincia i formatori “Kids Save lives” per insegnare la RCP nelle scuole primarie e secondarie. Sono stati oltre 1500 gli studenti e insegnanti incontrati durante i 20 eventi. A questi strumenti, che fanno appello alle abilità maturate giocando, si aggiunge un nuovo videogioco “Codename ResUs” sviluppato per le medesime finalità da IRC: avvicinare i ragazzi, in un modo divertente e interattivo, alle “mosse” corrette da fare per soccorrere una persona colpita da arresto cardiaco. Tanti e diversi strumenti che attraverso il gioco hanno la finalità di avviare un percorso di formazione per futuri soccorritori che potranno rendersi disponibili a intervenire in caso di arresto cardiaco attraverso l’app DAE RespondER.
Le iniziative di VIVA! promosse da IRC in tutta Italia, seguono l’entrata in vigore della nuova legge sulla diffusione dei Defibrillatori semiAutomatici Esterni (DAE) che ha introdotto elementi innovativi, come la formazione obbligatoria nelle scuole sulla rianimazione cardiopolmonare e l’obbligo per diversi luoghi molto frequentati (piscine, palestre) di installare un defibrillatore (DAE), oltre alla tutela legale del soccorritore occasionale che utilizza il DAE per salvare una persona colpita da arresto cardiaco.
Ogni anno in Europa si verificano circa 400.000 arresti cardiaci (60.000 in Italia) e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovre di rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco e/o ventilazioni) e nel 20% dei casi sia un ritmo defibrillabile. Per migliorare le probabilità di sopravvivenza, è essenziale che chi assiste a un arresto cardiaco, lo sappia riconoscere, chiami il 118, guidato dagli operatori della centrale operativa, inizi le manovre di rianimazione cardiopolmonare, come il massaggio cardiaco e, se disponibile, utilizzi un DAE per procedere con la defibrillazione il prima possibile, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Tutte queste operazioni sono oggetto di specifici corsi che hanno l’obiettivo di insegnare ai comuni cittadini le semplici, ma decisive e vitali operazioni di primo soccorso. La settimana VIVA! ancora una volta, nel suo undicesimo anno di attività, ha l’obiettivo fondamentale di sottolineare l’importanza della popolazione generale come attore principale nei primi minuti di gestione dell’arresto cardiaco, iniziando precocemente la rianimazione cardiopolmonare e utilizzando i DAE nell’ottica di un paese e di città sempre più cardioprotette. Bologna deve continuare sulla linea già tracciata e iniziata prima della pandemia Covid per distribuire DAE pubblici sul suolo metropolitano, informando e formando la popolazione nella gestione dell’arresto cardiaco.