Il Questore di Bologna nella giornata di giovedì 2 maggio ha comminato il provvedimento di cosiddetto D.A.C.Ur. (Daspo Urbano), nei confronti di un cittadino di origine magrebina di anni 40.
L’uomo, il giorno precedente, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, si era rifiutato di uscire da un locale di via Nicolò dall’Arca prossimo alla chiusura, minacciando e aggredendo violentemente due agenti della Polizia di Stato intervenuti sul posto, che hanno riportato in quell’occasione delle lesioni giudicate guaribili rispettivamente in 20 e 7 giorni.
Gli agenti, attraverso l’ausilio del dispositivo all’Oleoresin Capsicum (lo spray al peperoncino) in dotazione, sono riusciti a neutralizzare e fermare l’azione violenta dell’uomo che, conseguentemente, è stato tratto in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza.
A seguito di questo intervento, la Divisione Anticrimine della Questura ha lavorato per ottenere l’esecuzione della misura di prevenzione in oggetto che comporta il divieto di accesso e di stazionamento nei pressi o nelle immediate vicinanze di determinati locali pubblici o aperti al pubblico, nel territorio di Bologna e dell’intera provincia, per la durata di anni tre.
Tale provvedimento è stato emesso alla luce delle recenti modifiche avvenute con il decreto Sicurezza 2020 (D.L. 130/2020) che ha ulteriormente ampliato l’ambito di applicazione del D.A.C.Ur. (Daspo urbano), prevedendo che il Questore possa disporre per i soggetti che sono stati denunciati o condannati (anche con sentenza non definitiva), negli ultimi tre anni per reati di resistenza o violenza commessa nei confronti di un Pubblico Ufficiale, avvenuti all’interno o nelle vicinanze di pubblici esercizi o in locali di pubblico trattenimento, il divieto di ingresso in detti locali; il divieto può essere anche esteso a pubblici esercizi diversi ma che si trovino nei luoghi in cui sono avvenuti i fatti per i quali è scattata la condanna o la denuncia penale.
Infine, in considerazione della gravità dei fatti, il provvedimento prescrive all’uomo l’ulteriore obbligo di comparire personalmente, una volta a settimana per la durata di un anno, presso l’Ufficio di Polizia del luogo di residenza.