Dal loro covo in provincia di Pordenone si spostavano per tutto il Nordest, gravitando anche in Emilia Romagna. Si muovevano in modo strutturato, usando automobili “pulite” intestate a prestanome, oppure auto rubate. Così in pochi mesi, tra luglio e ottobre del 2020, avevano messo a segno 24 colpi. Furti in abitazione ma non solo: era stata addirittura presa di mira una cassaforte, rubata in un hotel di Lignano.
Le attività investigative eseguite dai carabinieri hanno avuto una svolta il 7 ottobre del 2020, quando tre componenti della banda sono stati “pizzicati” a rubare torte in un panificio di Porcia. Da lì, tassello dopo tassello, le indagini hanno consentito di ricostruire 24 furti compiuti nelle province di Pordenone (4 episodi), Udine (7 episodi), Treviso (4 episodi), Venezia (4 episodi) e Modena (5 episodi), in cui sono stati asportati denaro contante, monili in oro, elettrodomestici, biciclette e auto per un valore complessivo stimato in circa 200 mila euro.
Quindi l’iter processuale, durante il quale un 24enne tunisino domiciliato nel reggiano, è stato riconosciuto colpevole dal Tribunale di Pordenone e condannato per tutti i 24 furti compiuti alla pena di 3 anni, 1 mese e 20 giorni di reclusione oltre che al pagamento della pena pecuniaria pari a 1.367 euro e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. La sentenza, divenuta esecutiva lo scorso mese di maggio, ha visto l’Ufficio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone emettere l’ordine di esecuzione per la carcerazione che veniva trasmesso ai carabinieri di Correggio dove l’uomo vive. I militari, ricevuto il provvedimento restrittivo, ieri mattina si sono recati presso il domicilio del destinatario provvedendo alla sua esecuzione. Il 24enne è stato quindi ristretto per l’espiazione della pena: detratto il periodo pre-sofferto dovrà rimanere in carcere per 3 anni, 4 mesi e 13 giorni.