Gli agenti della Polizia Locale di Formigine hanno svolto con successo un’altra indagine contro abusivismo e lavoro nero.
Il frutto dell’analisi tributaria di alcune attività di vendita di veicoli usati, durata alcuni mesi, è stato l’individuazione di due concessionarie e un’officina di riparazioni aventi tutte la partita iva attiva ma che in realtà sono sconosciute al fisco.
Il titolare di una di queste risultava addirittura proprietario di ben 137 autovetture ma, oltre a non aver mai presentato alcuna dichiarazione ai fini delle imposte dirette ed iva, era destinatario di reddito di cittadinanza. Gli agenti hanno immediatamente inoltrato alla competente autorità giudiziaria l’informativa di reato, non solo per truffa ai danni dello Stato ma anche per recuperare l’indennità percepita indebitamente che ammonta a circa 12.000 euro.
Coinvolti nell’indagine altri due privati cittadini di origine straniera che, oltre a non dichiarare le proprie entrate, risultavano prestanome di veicoli e un’altra destinataria di reddito di cittadinanza. Anche per quest’ultima si sono avviate le pratiche ai fini dell’accertamento e del recupero delle somme non dovute.
Segnalate alla camera di commercio e all’agenzia delle entrate competenti per territorio le partite iva delle concessionarie coinvolte nell’indagine al fine dei provvedimenti del caso, che prevedono anche la cessazione d’ufficio delle stesse.
Gli accertamenti sono proseguiti risalendo alle agenzie di pratiche auto che collaboravano con gli indagati ed effettuavano per loro i passaggi di proprietà. Sono state dunque segnalate all’autorità giudiziaria tre agenzie a carico delle quali è stato chiesto l’utilizzo dei dati ai fini fiscali per gli accertamenti tributari tramite la Guardia di Finanza.
Le stesse sono state denunciate per truffa ai danni dello Stato in concorso e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale poiché il titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche al quale la vigente normativa consente di gestire lo “sportello telematico dell’automobilista” è da considerare, appunto, pubblico ufficiale.