Contrastare il fenomeno dell’abuso di alcol tra i giovani mettendo al centro le loro passioni e utilizzando il loro linguaggio, per stabilire un dialogo aperto, coinvolgente e autentico capace di affrontare il tema in modo chiaro e senza pregiudizi.
Parte oggi la campagna nazionale “Addicted 2 life – non te la bere”, ideata e promossa dalla Regione Emilia-Romagna con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che vede l’Emilia-Romagna coordinatrice della commissione Salute.
Parla a tutti, ma come destinatari principali ha i giovani tra i 18 e i 25 anni che, secondo il rapporto del sistema di sorveglianza Passi 2021/2022, sono i più esposti a comportamenti di consumo a maggior rischio, in particolare al cosiddetto ‘binge drinking’, cioè l’abbuffata alcolica: la tendenza a bere una grande quantità di alcol concentrata in poco tempo.
Lanciata proprio in aprile, mese dedicato alla prevenzione alcologica, è pensata per essere inserita tra le attività di comunicazione dei Piani Regionali della Prevenzione non solo dell’Emilia-Romagna, ma di tutte le Regioni che la vorranno utilizzare; per la scelta dei temi, l’approccio e gli strumenti da utilizzare, la campagna è stata condivisa con il Coordinamento interregionale delle dipendenze (coordinato dalla Regione Umbria) e il Coordinamento interregionale della prevenzione (coordinato dal Veneto).
“Per contrastate efficacemente la dipendenza e l’abuso di alcol tra i giovani è necessario partire dalla prevenzione- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. A quest’età si consolidano i modelli di consumo che saranno probabilmente mantenuti in seguito; quindi è molto importante informare sui rischi associati al consumo eccessivo di alcol, che può avere pesanti conseguenze e causare malattie anche gravi. Purtroppo, l’abuso è sempre più diffuso ed è un pericolo per i giovani e i giovanissimi, che dobbiamo contrastare in tutti i modi possibili. La campagna, che è a disposizione di tutte le Regioni che vorranno utilizzarla, si concentra sulla consapevolezza e sul senso di responsabilità, evitando toni moralistici, per far sentire i giovani sostenuti nel cercare aiuto, senza sentirsi giudicati”.
I contenuti della campagna
Al centro della campagna un video https://www.youtube.com/watch?v=oGJiYcVMVwE che descrive positivamente le passioni e gli stili di vita dei giovani (ad esempio musica, viaggi e sport) giocando sul doppio significato della parola “addiction”, che in inglese vuole dire sia dipendenza che passione; il gesto della bevuta viene sostituito con il segno hawaiano dello Shaka/Hang Loose, che trasmette l’apprezzamento e la passione per la vita – 2life-, e non per la bottiglia.
Nella realizzazione sono stati coinvolti sette ragazze e ragazzi creator digitali che compaiono nel video e da oggi lanceranno la campagna con propri post sulle piattaforme social (Instagram e Tik Tok): Alessandra Rametta, Francesco Amarando, Kri, Sara Verde, Camilla Fracasso, Chiara Marita e Francesca Amara. Giovani talenti che hanno un folto seguito: in totale circa 4 milioni di follower su Tik Tok e 800 mila su Instagram. La loro partecipazione non solo rende la campagna più accessibile, ma anche più credibile agli occhi dei giovani, favorendo l’ingaggio generazionale perché il messaggio viene proposto come consiglio all’interno di un dialogo tra pari.
A completare il percorso comunicativo, l’hashtag #addicted2life e la landing page www.addicted2life.it pensata per fornire, sempre con il giusto linguaggio, informazioni sull’alcol e sulle conseguenze del suo abuso, con risposte a dubbi e a false convinzioni che i giovani possono avere: ad esempio, “Lo reggo bene, ce ne vuole per ubriacarmi. O no?”, “Bevo solo nel weekend, perché dovrei preoccuparmi? E poi quando bevo guido meglio!”, “Fare sesso dopo aver bevuto è più bello!”.
Anche in questo caso a prevalere non è il giudizio sulla condotta, ma l’intenzione di responsabilizzare i giovani con suggerimenti pratici, che li invitano a riflettere sulle proprie abitudini e a prendere decisioni più consapevoli; tra i consigli, cosa fare per soccorrere un amico o un’amica che ha esagerato.
Per l’Emilia-Romagna il piano di comunicazione prevede la diffusione del video sui canali social della Regione e delle Aziende sanitarie, coinvolgendo anche il settore delle Politiche giovanili. Spazio al cartaceo, con manifesti, locandine e cartoline multisoggetto che saranno diffusi presso le Ausl, le Unità di strada, gli Spazi giovani. La discussione e la diffusione della campagna sarà portata infine in ambiti scolastici e formativi, nei gruppi di peer educator attivi (progetti di educazione tra pari nei quali sono coinvolti giovani) e all’interno del progetto Youngle.
I dati sul consumo di alcol in Emilia-Romagna
Secondo i dati del sistema di sorveglianza PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, dedicato alla sorveglianza sulle condizioni di salute e sugli stili di vita delle persone) relativi al biennio 2021-2022, in Emilia-Romagna consuma alcol il 72% delle persone tra i 18 e i 69 anni, di cui il 22% (oltre 659mila persone) risulta essere un consumatore potenzialmente a maggior rischio per la salute.
Il consumo di alcol a maggior rischio comprende il consumo abituale elevato (3%), quello fuori pasto (11%) e il binge drinking (12%); è maggiormente diffuso nelle classi di età più giovani (51% nei ragazzi di 18-24anni e 47% nelle ragazze della stessa età), negli uomini, nelle persone con un livello di istruzione medio-alto e nelle persone con cittadinanza italiana.