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Pavullo, si tolse la vita dopo il ricatto: arrestato un uomo gravemente indiziato di estorsione e istigazione al suicidioNella giornata di ieri, 10 luglio, i Carabinieri della Compagnia di Pavullo nel Frignano, coadiuvati dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina (SA), hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo italiano di 40 anni gravemente indiziato dei delitti di concorso in estorsione aggravata continuata e istigazione al suicidio.

Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una complessa attività d’indagine, attivamente diretta dalla Procura modenese e condotta dai Carabinieri, avviata il 28 agosto 2023 a seguito del rinvenimento del cadavere di un uomo di 50 anni, già residente in un centro del Frignano, che si era tolto la vita impiccandosi nella sua abitazione.
L’uomo, prima di togliersi la vita, aveva redatto un manoscritto con il quale, disperato,
denunciava di essere vittima di un odioso ricatto da parte di due persone, a lui ignote, che lo avevano ripetutamente costretto a versare cospicue somme di denaro, minacciandolo di diffondere immagini sessuali esplicite che lo ritraevano in momenti di autoerotismo registrate mediante l’improvvida condivisione della telecamera del proprio telefono cellulare in occasione della visione di un video dal contenuto pornografico.

A seguito delle precise e mirate deleghe di indagine disposte dal Pubblico Ministero e dei mezzi di ricerca della prova impiegati, i Carabinieri identificavano gli indagati e ricostruivano con precisione gli importi, i tempi e le modalità di versamento, mediante PostePay, delle cospicue somme di denaro da parte della povera vittima.
Sulla scorta delle fonti di prova acquisite, anche mediante intercettazioni, ancora una volta
rivelatesi fondamentali, la Procura disponeva la perquisizione locale e personale degli indagati che veniva eseguita con successo il 2 dicembre 2023.
Nella circostanza venivano rinvenuti e sequestrati documenti, messaggi e files che
rafforzavano l’ipotesi accusatoria e dimostravano la professionalità ed abitualità delle condotte di “sextorsion” poste in essere dai due indagati con analoghe modalità in danno di altre persone offesa.
Le continue richieste estorsive hanno determinato la vittima, che aveva drammaticamente prospettato agli indagati i suoi propositi suicidari non avendo più denaro per pagare il prezzo del ricatto, a togliersi la vita dopo averli ripetutamente ed invano supplicati di interrompere le condotte estorsive e le minacce di divulgazione delle immagini che lo ritraevano.
Ciò ha convinto questa Procura a richiedere la misura della custodia in carcere, oltre che per il reato di estorsione continuata, anche per il delitto di istigazione al suicidio punito dall’art. 580 c.p. con la pena della reclusione da 5 a 12 anni. La richiesta è stata condivisa dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha emesso l’ordinanza cautelare anche per tale reato.
Sono in corso le ricerche per rintracciare il complice, un uomo di 26 anni di nazionalità
ivoriana, destinatario del provvedimento cautelare ad oggi sottrattosi alla cattura.

La drammatica vicenda oggetto di indagine dimostra ancora una volta la pericolosità di condividere con sconosciuti la telecamera del proprio telefono cellulare o computer od informazioni ed immagini della propria vita privata e comunque l’importanza di denunciare tempestivamente ogni condotta estorsi va senza sottostare ai ricatti.


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