Il Piano nazionale borghi previsto dal PNRR premia i comuni bolognesi di Camugnano e Lizzano in Belvedere. Il Ministero della Cultura (MiC) ha pubblicato l’elenco dei beneficiari dei fondi PNRR del Piano nazionale borghi (Linea B), che prevedeva il finanziamento di progetti locali di rigenerazione culturale presentati dai comuni e, a cascata, aiuti a micro, piccole e medie imprese localizzate o che intendono insediarsi nei borghi storici selezionati.
Le proposte dei comuni sono state valutate da una Commissione del MiC composta da un rappresentante delle Regioni, un rappresentante dell’ANCI e un rappresentante delle associazioni partecipanti al Comitato di coordinamento borghi.
“Dopo il grande risultato ottenuto con l’investimento di 20 milioni che andrà su Grizzana Morandi per riqualificare e rilanciare i borghi Campolo/La Scola, l’Appennino bolognese dimostra ancora di saper progettare e intercettare preziose risorse per valorizzare i borghi, anche quelli più piccoli – commenta Maurizio Fabbri, consigliere metropolitano delegato alle Politiche per l’Appennino bolognese – Camugnano ora potrà completare una strategia ambiziosa di rigenerazione del capoluogo, mentre Lizzano investirà sul caratteristico borgo di Monteacuto delle Alpi, vera e propria perla di crinale. C’è ancora tantissimo lavoro da fare, soprattutto su servizi, connessione e collegamenti, ma negli ultimi mesi stiamo ottenendo risultati importanti, frutto di un cambio di passo e mentalità che vede l’Appennino come una opportunità e non solo come un problema”.
Al comune di Camugnano andranno 1,6 milioni di euro per rivitalizzare e trasformare il borgo storico del Poggio, centro originario di Camugnano oggi in abbandono in un “borgo cooperativo”, nel quale valorizzare la presenza della componente “giovani-anziani”, recuperando un modello di vita collaborativo tra generazioni, basato sulla dimensione sociale e di mutuo-aiuto. Si recupereranno nuclei abitativi indipendenti, diffusi e tra loro vicini e si avvieranno nuovi servizi, che possano aggregare anziani autosufficienti e giovani coppie, sfruttando la conformazione del borgo storico esistente. Oltre ai nuovi alloggi rigenerati, si prevede la riqualificazione di spazi pubblici e la realizzazione di percorsi pedonali sicuri e fruibili, oltre a un programma di comunicazione e promozione del territorio specifico sulle componenti sport e agroalimentare. Il progetto offre un modello di abitare inclusivo, con l’obiettivo di allungare il tempo dell’autonomia dei residenti anziani e di attrarre giovani residenti tramite l’offerta di servizi, contrastando la tendenza allo spopolamento e migliorando la qualità dell’abitare in termini di benessere fisico e inclusione sociale. La dimensione del borgo favorirà l’interazione tra residenti di età e provenienza diversa, che avranno la possibilità di vivere una comunità supportata da servizi complementari innovativi tra cui un punto informazioni, il “punto bimbo” gestito in collaborazione con gli anziani residenti e i servizi di assistenza, cura (telemedicina e fisioterapia leggera) e socialità dedicati agli anziani. E ancora, iniziative culturali e di tutela e promozione del patrimonio immateriale con programmi turistici, didattici e sportivi, implementazione dell’ecomuseo, laboratori dei saperi, mappe di comunità, salvaguardia della tradizione orale.
“Un progetto che, in abbinamento alla rigenerazione urbana del Capoluogo finanziata dalla Regione ed agli investimenti finanziati con il PINQUA, consentirà di ridare vita a una comunità e a un luogo che nel tempo ha perso i suoi connotati e i suoi punti di aggregazione causa l’abbandono – spiega il sindaco Marco Masinara – La nostra strategia, da attuarsi per stralci, vuole fare di Camugnano un comune dove giovani e meno giovani possano tornare a risiedere godendo di tutti i servizi oggi necessari. I punti salienti per salvare il crinale appenninico stanno nella nuova residenzialità, nell’incremento dei servizi correlati e nel turismo lento. Da questi punti siamo partiti per dare concretezza alla nostra proposta che è stata premiata dal MiC. Un sentito ringraziamento all’organico del comune, ai professionisti, agli operatori privati che hanno sposato la nostra idea ed alla Città metropolitana che insieme ci hanno supportato in questo non semplice percorso”.
Anche Lizzano in Belvedere riceverà circa 1,6 milioni di euro, che verranno investiti per il recupero del borgo di Monteacuto delle Alpi. Cuore dell’intervento sarà il recupero dell’edificio della “casa bruciata”, nella zona dietro alla chiesa, che diventerà un luogo di comunità, dove saranno svolte attività di formazione per imprenditori, prevalentemente su cultura e turismo, verrà allestito un museo-osservatorio del paesaggio locale che sarà la base di studi universitari sui castagneti e luogo per iniziative culturali e di valorizzazione del territorio. Ospiterà inoltre un’area bivacco per escursionisti, sostenibile dal punto di vista ambientale e autosufficiente dal punto di vista energetico. Spazio anche alla telemedicina, per offrire a tutti gli abitanti del borgo assistenza medica in tempo reale. Tra gli altri interventi infrastrutturali quello sulla banda larga, una riqualificazione urbana dei percorsi pedonali e un’altra serie di opere che riqualificano e rilanciano l’intero borgo, tra cui l’intervento sull’antico acquedotto per rianimare le antiche fontane e gli antichi lavatoi all’interno del borgo, che ancora oggi vengono utilizzate. Saranno infine riqualificati di due sentieri, quello che dal borgo porta al santuario di Madonna del Faggio e quello che porta alla sorgente Raigada, cuore del parco del Corno alle Scale. Infine sarà allestito un centro di ricarica e manutenzione e-bike, con punto accoglienza per turisti che arrivano per il trekking. Possibilità di ricarica anche per auto elettriche.
“Rigenerare i borghi storici della montagna è l’unico modo per ridare vita a questi borghi e così difendere l’ambiente e tutelare il territorio – spiega Sergio Polmonari, sindaco di Lizzano – Essere stati selezionati dal PNRR ci gratifica per il tanto lavoro fatto in questi mesi, un lavoro di squadra tra amministrazione comunale, gruppo tecnico, fatto anche di volontari, e popolazione di Monteacuto, nel rispetto delle regole di tutela stabilite dalla Soprintendenza. Il progetto tra le varie finalità si pone anche l’obiettivo di implementare la possibilità di insediamenti di nuove famiglie, dando servizi e facendo in modo che anche le persone anziane possano rimanere a vivere nel borgo, creando una qualità della vita appetibile sia per chi ancora lavora sia per chi è già in pensione”.