Cambiamento climatico, rischio siccità e risparmio della risorsa acqua sono i cardini del nuovo piano della Regione Emilia-Romagna per affrontare le crisi idriche. Obiettivo: ottimizzare le reti di distribuzione dell’acqua per risparmiare risorse, garantire i rifornimenti ai serbatoi per la fornitura idrica con autobotti, migliorare tubazioni e condotte di collegamento.
Complessivamente il piano potrà contare su risorse per 2 milioni e 800mila euro che permetteranno di realizzare 14 interventi nelle province di Piacenza, Parma, Modena e Bologna.
Approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, il piano punta a completare o integrare le azioni immediatamente messe in campo a seguito della grave siccità del 2017, per la quale il Governo aveva dichiarato lo stato di emergenza nazionale assegnando all’Emilia-Romagna 13 milioni e 450mila euro.
Le nuove opere saranno realizzate proprio grazie alle economie, ossia ai risparmi di spesa, sui cantieri portati a termine per superare le criticità causate dalla crisi degli approvvigionamenti di acqua all’agricoltura e alla popolazione.
“Le conseguenze del cambiamento climatico sono sempre più evidenti- afferma l’assessore regionale Ambiente e Protezione civile, Irene Priolo– e determinano l’alternarsi di periodi caratterizzati da un’eccessiva piovosità a periodi siccitosi, dove l’assenza di acqua si fa severa anche in una terra storicamente fertile come l’Emilia-Romagna. Per questo la Regione ha operato per utilizzare in pieno le risorse messe a disposizione dal Governo: permetteranno di avviare nuove opere, fondamentali per rispondere alle necessità idropotabili ed irrigue dei territori”.
Per quanto riguarda il sistema idrico bolognese, è previsto un intervento per 1,4 milioni di euro sul torrente Setta. In provincia di Modena vanno circa 260 mila euro, 245mila euro sono destinati a lavori nel parmense e 895mila euro nel piacentino.
Il piano è realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione civile e Atesir Emilia-Romagna con la collaborazione delle Amministrazioni comunali e dei gestori dei servizi essenziali.
Gli interventi in programma
Scendendo nei dettagli, a Sasso Marconi, nel bolognese, si interviene con un investimento di 1,4 milioni di euro sul torrente Setta. L’intervento ha lo scopo di continuare a garantire la funzionalità dell’opera di presa per l’approvvigionamento della centrale acquedotto “Setta” per la fornitura di acqua con autobotti alle aree montane, nei casi in cui non possono essere interconnesse a sistemi acquedottistici.
Nel modenese sono in programma due interventi a Riolunato: in località Lavina Frateria sono destinati 170mila euro per portare a termine gli interventi sui serbatoi con opere finalizzate a garantire la disponibilità della risorsa, mentre in via Vandelli Reggidi si interverrà con circa 90mila euro su una porzione di rete per garantire la disponibilità di acqua.
A Bardi, nel parmense, sono previsti due cantieri: il primo in località Carpana dove saranno realizzati lavori di interconnessione dell’acquedotto a servizio della località Brugnoli/Rugarlo finanziati con 25mila euro; il secondo a Landino dove saranno avviate opere sulla condotta che insiste su una frana nell’acquedotto del capoluogo finanziate con 80mila euro.
A Borgo Val di Taro, a Cornice, con 26mila euro saranno completati i lavori di interconnessione dell’acquedotto in località Belforte.
A Solignano nella frazione di Costa di Fosio sono previsti lavori di interconnessione dell’acquedotto di Fopla con quello di Monte Barigazzo, finanziati con 60mila euro.
Infine, a Varsi con un investimento di 54mila euro saranno realizzati lavori sulla stazione di sollevamento di Campo del Gallo sull’acquedotto di Monte Barigazzo a completamento degli interventi del 2017.
Nel piacentino, a Castell’Arquato nella frazione di Partitore saranno concluse le opere sulla rete di distribuzione Castell’Arquato/Lugagnano/Vernasca/Gropparello con risorse pari a 160mila euro.
Anche a Fiorenzuola D’Arda in via Dieci è previsto il completamento dell’intervento sulla rete di distribuzione Fiorenzuola/Castell’Arquato finanziato con 190mila euro.
A Lugagnano uno stanziamento di 70mila euro garantirà i lavori sull’ impianto di rilancio Rustigazzo e sulla rete di distribuzione, mentre altri 75mila euro andranno ad un analogo intervento a Castel San Giovanni sull’impianto di rilancio Moretta.
A Ziano Piacentino in Alta Val Tidone vanno 200mila euro per opere sulla tubazione di interconnessione tra il serbatoio Pizzofreddo a Ziano e in località Tassara a completamento di un intervento sulla rete di distribuzione. Sempre in Alta Val Tidone altri 200mila euro saranno impiegati sulla rete di Pecorara con un intervento sulla tubazione di interconnessione tra il serbatoio Costalta e località Casa Rossa.