Sul ponte Samone, lungo la strada provinciale 26, chiuso da domenica 6 dicembre a causa del cedimento parziale di una pila di sostegno, provocato dalla piena del fiume Panaro, la Provincia ha effettuato in questi giorni una serie di prove penetrometriche profonde oltre 30 metri della struttura del terreno sottostante finalizzata alla definizione del progetto di recupero e ripristino del ponte, che sarà ultimato nei prossimi giorni.
Se la situazione meteo e i livelli del fiume lo consentiranno, la Provincia prevede l’avvio dei lavori di ripristino dal mese di gennaio 2021, con un intervento della durata stimata di circa due mesi, con un costo di circa 250 mila euro.
Successivamente la Provincia prevede di realizzare un secondo intervento di manutenzione straordinaria delle altre quattro pile, il cui costo complessivo stimato ammonta a circa 700 mila euro.
L’infrastruttura sul fiume Panaro fu realizzata dalla Provincia nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante le guerra, ed entrato in servizio solo agli inizi del secolo scorso, quando venne finalmente aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata provinciale nel 1960.
Il ponte è lungo oltre 100 metri con sei campate, è costruito in calcestruzzo con murature e rostri circolari in pietra lavorata.