L’Oréal Italia ha annunciato oggi le sei vincitrici della XX edizione italiana del Premio L’Oréal-UNESCO “Per le Donne e la Scienza” alla presenza della Ministra per le Pari
Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Durante la cerimonia è intervenuta anche la Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa con un messaggio scritto.
Anche in questa edizione, sono state assegnate sei borse di studio del valore di 20.000 euro ciascuna ad altrettante ricercatrici under 35, sulla base dell’eccellenza riconosciuta ai loro progetti nei campi delle scienze della vita e della materia. Il bando di questa edizione ha raccolto 250 candidature da tutta Italia.
Tre di queste ricercatrici sono Emiliano Romagnole:
1. Chiara Borsari di Modena
Chiara Borsari, 32 anni, di Modena, si è laureata con menzione d’onore in Farmacia all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove ha proseguito con un dottorato in chimica farmaceutica nell’ambito di un progetto europeo focalizzato sullo sviluppo di piccole molecole per il trattamento di malattie tropicali.
2. Agnese Chiatti di Bologna
Agnese Chiatti, 32 anni, di Bologna, laureata all’Università degli Studi di Bologna, ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino nel 2014. Dopo aver svolto un periodo di ricerca alla Linköping University, in Svezia, per sviluppare una tesi magistrale sul tema del data mining, ha lavorato in azienda nell’ambito della ricerca e sviluppo, fino al 2016.
3. Vittoria Laghi di Cesena
Vittoria Laghi, 30 anni, di Cesena è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali. Si è laureata nel 2016 nel corso di laurea magistrale internazionale in Civil Engineering presso l’Università di Bologna, parzialmente sviluppato presso la University of California Berkeley. Ha concluso il dottorato nel 2021 con valutazione “eccellente” sullo studio delle prime applicazioni di stampa 3D metallica nelle costruzioni, parzialmente sviluppato ad Amsterdam e presso la TU Delft.
L’Oréal e UNESCO si impegnano da 24 anni con il progetto “For Women in Science”, il primo premio internazionale dedicato alle donne che operano nel settore scientifico. Dal 1998 a oggi sono state sostenute nel loro percorso di carriera ben 3.900 ricercatrici provenienti da oltre 110 Paesi. Cinque di queste scienziate, dopo aver vinto il premio L’Oréal-UNESCO, sono state insignite del premio Nobel: tra loro Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, vincitrici del Nobel per la Chimica nel 2020.
François-Xavier Fenart, Presidente e Amministratore Delegato di L’Oréal Italia, ha dichiarato: “Sono molto orgoglioso di premiare anche quest’anno sei brillanti giovani ricercatrici che, grazie a questa borsa di studio, potranno portare avanti i loro progetti di ricerca in Italia. Il progetto For Women in Science in Italia è giunto alla sua ventesima edizione, un traguardo di cui siamo fieri perché abbiamo contributo a diffondere la consapevolezza, tra le giovani donne ma non solo, di quanto la scienza abbia bisogno delle donne. Il percorso da fare per colmare il gender gap, anche nella ricerca scientifica, è ancora lungo. Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi in avanti che ci spingono a
proseguire con rinnovato impegno il nostro progetto per le donne e la scienza”.
Elena Bonetti, Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ha commentato: “Ringrazio L’Oréal Italia per avermi invitata oggi e per il suo impegno nel supportare le giovani ricercatrici italiane e i loro progetti nel campo delle discipline matematiche e scientifiche. Donne e uomini sono in egual misura chiamati a contribuire al progresso scientifico e alla costruzione del futuro dell’umanità. Il contributo delle donne, che possono fare e dare molto nella matematica così come nelle scienze, non è ancora rilevante quanto potrebbe essere: è un’enorme opportunità che non stiamo sfruttando e che iniziative
come quella di L’Orèal e Unesco contribuiscono a cogliere”.
“Il Premio UNESCO – L’Oréal “Per le Donne e la Scienza” è giunto alla sua ventesima edizione in Italia. In questi 20 anni abbiamo contribuito in modo attivo a supportare le giovani ricercatrici nei loro progetti di ricerca e nel loro percorso professionale, con tenacia e anticipando l’esigenza quanto mai urgente di raggiungere la parità di genere nella ricerca e nelle discipline STEM. Non solo le donne possono contribuire in modo determinante al progresso scientifico, colmare il gender gap avrebbe
anche un effetto positivo sulla crescita economica: abbiamo stimato che solo nell’UE il PIL pro capite aumenterebbe tra il 2,2 e il 3% entro il 2050”, ha commentato Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.
L’evento di premiazione che si è tenuto oggi presso il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano ha ospitato gli interventi di François-Xavier Fenart, Presidente e AD di L’Oréal Italia, di Elena Bonetti, Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, di Maria Cristina Messa, Ministra dell’Università e della Ricerca, che ha inviato un messaggio scritto, di Enrico Vicenti, Segretario Generale della Commissione Nazionale per l’UNESCO, di Silvia Scaglione, Co-founder & Chief Research Officer C1 – Internal use React4life; ricercatrice CNR; ambassador del programma European Innovation Council di Horizon Europe, di Marilù Casini, Ricercatrice e divulgatrice scientifica, di Fiorenzo Galli, Direttore Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, della Professoressa Lucia Votano, Dirigente di Ricerca emerita Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e di Federica Migliardo, Professore Ordinario di Fisica Sperimentale dell’Università di Messina; vincitrice del Premio nazionale nel 2005 e della Borsa internazionale nel 2008.
L’evento è stato moderato dalla giornalista Giulia Innocenzi.
LO SCENARIO
Secondo i recenti dati dell’UNESCO, il numero di donne che intraprendono carriere scientifiche è in leggero aumento, solo una ricercatrice su tre è una donna a livello globale1. Nel mondo della ricerca, il soffitto di cristallo persiste: solo il 14%2 delle posizioni accademiche di alto livello in Europa è ricoperto da donne e, nell’ultimo decennio, solo l’8% dei premi Nobel per la scienza è stato assegnato a donne.