Dalla Sicilia alla provincia reggiana per compiere la truffa dello specchietto, ovvero: il modo truffaldino per spillare dai 100 ai 500 euro all’istante ad ingenui automobilisti. Con l’accusa di truffa, i Carabinieri della stazione di Gattatico hanno denunciato alla Procura un 40enne residente in provincia di Siracusa. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
Si riaffaccia quindi nel reggiano la cosiddetta truffa dello specchietto. Il trucco è sempre lo stesso e viene architettato in una strada stretta o in un parcheggio. Individuata l’auto e la preda, il truffatore rincorre la vittima fino a fermarla accusandola di avergli rotto lo specchietto o ammaccato l’auto forte del fatto di aver simulato poco prima un rumore con il lancio di un oggetto sulla fiancata dell’auto della vittima.
È quanto accaduto ad una 56enne di Gattatico, quando il 21 giugno scorso intorno alle 12:00, mentre percorreva una via del paese a bordo della propria autovettura, veniva avvicinata da un ulteriore auto di colore nero il cui conducente le faceva notare che lo specchietto della propria auto era danneggiato, e che l’auto della vittima presentava un segno di colore nero lungo tutta la fiancata. Quindi, l’uomo, imputando alla vittima il falso danno, le proponeva di accordarsi tra loro, al fine di evitare denunce. Il truffatore, rappresentava alla donna che per l’acquisto di uno specchietto non “originale”, gli avrebbe dovuto consegnare 400 euro in contanti. La vittima allora gli consegnava subito 150 euro in contanti e chiedeva a quest’ultimo di seguirla poiché avrebbe dovuto fare bancomat per arrivare alla somma pattuita. Durante il tragitto la denunciante contattava sua figlia, che la raggiungeva, ma nel frattempo la donna aveva già prelevato e consegnato al truffatore ulteriori 250 euro. Sul posto la figlia della vittima diceva alla madre che avrebbero dovuto compilare il Cid. A quel punto il truffatore, con la scusa di dover effettuare una visita medica urgente, partiva in velocità, dileguandosi. Così la vittima si recava presso i carabinieri della stazione di Gattatico e raccontava i fatti. Formalizzata la denuncia i militari davano avvio ad approfondite indagini. Ad incastrare l’uomo le telecamere del sistema di videosorveglianza, che consentivano di individuare l’auto usata dal truffatore, mentre la stessa vittima in apposita seduta di individuazione fotografica riconosceva nell’odierno indagato il responsabile del raggiro.
I Carabinieri del comando Provinciale di Reggio Emilia, ribadiscono alcuni consigli per non cascare, come avvenuto a Gattatico, nella truffa dello specchietto. Quando si viene accusati di aver toccato un’altra auto è importante chiedere subito la compilazione del Cid (modello di constatazione amichevole dell’incidente stradale). E quando, con la scusa che va di fretta, il truffatore chiede di pagargli il danno cash. bisogna opporsi, e chiamare subito il 112 dei Carabinieri.