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Reggio Emilia è la città del Tricolore, simbolo del coraggio che è servito e che serve per tenere insieme il Paese. Coraggio che cammina di pari passo con la legalità che qui a Reggio Emilia è calpestata e offesa da un sistema criminale diffuso. E’ finito un 2024 eccezionale per la vastità delle indagini e al tempo stesso orrendo: nei numeri sta scritto che in questa guerra siamo un passo indietro, che servono strumenti nuovi, locali e nazionali, che tocca a questa città in prima linea richiedere”.

Reggio Emilia: “2025, guerra a fatture false e illegalità”Così Rosamaria Papaleo, segretaria generale della Cisl Emilia Centrale, accompagna la proposta del Sindacato di via Turri, che sarà formalizzata a breve al Sindaco Marco Massari e al Presidente del Consiglio comunale Matteo Iori, per la convocazione almeno due volte l’anno di un Consiglio comunale monotematico, dedicando il 2025 alla resistenza contro l’illegalità e il marcio che si porta appresso.

Un marcio quantificato dal comandante provinciale della Guardia di Finanza: lo scorso giugno dichiarò che Reggio era passata in un anno da 200 a 600 milioni di euro di fatture false. Un marcio che fa uscire Reggio nelle rassegne stampa italiane come ‘epicentro della super associazione mafiosa capeggiata dal boss ergastolano Grande Aracri’.

Da cittadini, prima ancora che da sindacalisti, sentiamo il dovere di avanzare questa proposta aperta a tutta la città, che affidiamo al Comune affinché valuti se portare nella sala del Tricolore una discussione che sia potente come mai prima. Crediamo sia una scelta di grande consapevolezza chiamare in una seduta monotematica chi contribuisce a proteggere il territorio, chi chiede di fare di più e chi deve fare di più. Nessun patto può essere più forte di quello stretto nella sala consiliare che è la casa di tutti i reggiani”.
Papaleo evidenzia che “abbiamo la fortuna di avere grandi servitori dello Stato che col loro lavoro stanno facendo da scudo e da argine all’illegalità, come il Procuratore Paci e la Prefetta Cocciufa. Sarebbe importante che la loro voce arrivasse in Consiglio, con numeri, analisi, indicazioni che aiutino la città ad aprire gli occhi”.

Il Procuratore Capo Paci ha il dono di parlare chiaro, “forse dando anche fastidio a qualche orecchio, e il suo monito sulla ‘capitale delle false fatture’ non può morire sui titoli di giornale. Basta aprire Google e controllare cosa è successo nel 2024 grazie alla Procura: le operazioni Minefield, Titano e tutto il lavoro che quasi ogni mese ha scoperto uno tsunami di false fatture e di affari con la mafia. Suona come un’offesa, allora, sapere che la nostra Procura è priva del 40% di personale amministrativo”.

Domenico Chiatto (Cisl)

La Prefetta Cocciufa nel 2023 metteva a segno 61 interdittive antimafia e l’anno dopo, rispettando la parola data, ha potenziato il lavoro, firmandone 80. “Pensiamo, poi, al lavoro e alle voci della preziosa consulta per la legalità, cui prende parte anche Cisl insieme alle altre organizzazioni sindacali. E al comitato tecnico di recente costituzione – osserva Domenico Chiatto, segretario di Cisl Emilia Centrale con delega alla Legalità . Potrebbe essere molto efficace mettere a confronto queste esperienze strategiche con il Consiglio comunale almeno in un paio di sedute monotematiche ogni anno. La consulta di Reggio, in questo senso, rappresenta un punto di riferimento utile per altri organismi analoghi su tutto il territorio provinciale”.

Quanto sta accadendo a Reggio sporca la maggioranza delle imprese, degli imprenditori e dei professionisti, a cominciare dagli esperti di finanza e tributi. “Chiediamo a questi mondi, a maggior ragione, di non restare più in silenzio e di unirsi con determinazione alla ribellione degli onesti per la liberazione di Reggio – chiosa Chiatto –. Ecco perché in quel Consiglio sarebbe straordinario dare voce alle storie di impegno civile che rendono splendido il nostro associazionismo e le nostre scuole. Riunire queste competenze avrebbe il significato di comunicare all’intera città una fortissima reazione collettiva. Farlo regolarmente direbbe a chi pensa di delinquere facile che qui i problemi li sappiamo guardare negli occhi”.

 

 


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