Nel pomeriggio di lunedì 26 agosto, operatori della Squadra Mobile di Reggio Emilia hanno effettuato uno specifico servizio antidroga nelle adiacenze di un noto supermercato di via Tolstoj dove, negli ultimi tempi, veniva segnalata un’intensa attività di spaccio.
Durante la suddetta attività, gli investigatori reggiani notavano la presenza di una donna che sopraggiungeva a bordo di un veicolo, parcheggiava lo stesso e restava in attesa senza mai scendere dal mezzo. Dopo qualche minuto, la donna veniva raggiunta da un uomo che si avvicinava al veicolo parcheggiato, consegnava qualcosa in cambio di denaro per poi allontanarsi repentinamente.
A quel punto, gli investigatori reggiani iniziavano a seguire sia il presunto pusher che la possibile acquirente. Quest’ultima, una donna italiana, veniva fermata poco dopo e, spontaneamente, consegnava agli operatori un involucro contenete sostanza stupefacente del tipo cocaina per un peso complessivo di poco più di un grammo e per questo sanzionata amministrativamente per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.
Nel frattempo, il presunto pusher veniva visto entrare in un appartamento di via Tassoni e, dunque, gli operatori decidevano di appostarsi in attesa che il soggetto uscisse nuovamente.
Dopo una decina di minuti di attesa, il soggetto usciva dall’appartamento e veniva immediatamente fermato dai poliziotti presenti che lo sottoponevano a una perquisizione personale sul posto; questa permetteva di rinvenire un altro mezzo grammo di cocaina occultato nei vestiti del soggetto. Si trattava di un 33enne di origine marocchina, noto alle forze dell’ordine per precedenti in materia di sostanze stupefacenti.
A quel punto gli investigatori decidevano di effettuare una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 33enne. La perquisizione dava esito positivo in quanto venivano rinvenuti, all’interno dell’appartamento, suddivisi in diversi involucri, circa 85 grammi di cocaina, 46 grammi di hashish, 205 euro in contanti oltre che due telefoni cellulari, un bilancino di precisione e materiale normalmente utilizzato per il confezionamento dello stupefacente.
All’interno dell’abitazione, inoltre, gli operatori rinvenivano e subito sequestravano un dispositivo “Jammer”, ovvero un disturbatore di frequenze con otto antenne che, generando onde elettromagnetiche, servirebbe a rendere inutilizzabili i dispositivi elettronici presenti nelle vicinanze del dispositivo.
Alla luce di quanto accaduto e al termine degli opportuni accertamenti di rito, il 33enne è stato arrestato per l’ipotesi di reato di spaccio di sostanze stupefacenti con il contestuale sequestro tutto ciò che è stato rinvenuto durante l’attività effettuata.
Il soggetto è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del giudizio direttissimo, che ha avuto luogo questa mattina, all’esito del quale al 33enne è stata disposta la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Reggio Emilia.