Ha scoperto sul telefono del marito messaggi imbarazzanti che l’uomo aveva inoltrato ad una donna conosciuta per ragioni di lavoro. a seguito della scoperta ha contatto la conoscente del marito, riferendole che avrebbe divulgato quanto scoperto all’intera azienda in cui lavorava. Successivamente divulgava con uno screenshot le conversazioni private avvenute tra la donna ed il marito a due colleghi di lavoro della vittima. Con l’accusa di diffamazione i carabinieri della Stazione di Corso Cairoli, a cui la malcapitata si è rivolta, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo reggiano una donna poco più che 30enne residente a Reggio Emilia.
I fatti risalgono alla fine del febbraio scorso quando la vittima, per motivi di lavoro, conosceva un uomo e sempre per ragioni di lavoro, intratteneva delle conversazioni anche con la moglie dell’uomo. A conclusione dell’attività lavorativa, sembrerebbe che l’uomo avesse iniziato a manifestare anche degli interessi personali verso la donna, inviandole dei messaggi tramite la piattaforma social Instagram. Dopo qualche giorno, la vittima iniziava a ricevere dei messaggi offensivi da parte della moglie dell’uomo, che non solo la apostrofava con epiteti ingiuriosi, ma le addebitava di avere una relazione con il marito e le riferiva che avrebbe diffuso quanto scoperto all’intera azienda per la quale la vittima lavora.
Effettivamente, la donna contattava due colleghi di lavoro della vittima, ai quali inviava via WhatsApp uno screenshot di una chat intercorsa tra suo marito e l’amica. Informata dai colleghi, la vittima si presentava presso i carabinieri di corso Cairoli per raccontare quanto accaduto. I militari acquisita la denuncia avviavano le indagini per accertare i fatti, appurati i quali e a seguito di concordi dichiarazioni testimoniali, acquisivano a carico della donna elementi di presunta responsabilità in ordine al reato di diffamazione per la cui ipotesi veniva quindi denunciata. Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.