PALERMO (ITALPRESS) – “Se continuiamo di questo passo salute ed economia, non possono essere recuperate. Se andiamo avanti così distruggiamo entrambe le cose non risolvendo alcun problema. Se invece affrontiamo il tutto con concordia e basando le decisioni sull’evidenza scientifica abbiamo una seria possibilità di tornare alla normalità”. A dirlo all’Italpress è Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. Nelle ultime ore, a far discutere, sono state le sue dichiarazioni in merito alla necessità di un nuovo lockdown: “Faccio delle considerazioni anche dopo avere parlato con altri consiglieri scientifici di altri Paesi – spiega Ricciardi -. La situazione epidemiologica in Europa e in Italia è tale che vi è, a mio avviso, la necessità di una presa di posizione, di misure molto precise, perchè, come hanno fatto quasi tutti i Paesi d’Europa ma non l’Italia, bisognerebbe adottare una strategia ‘no Covid’ che si basa su tre perni: il primo è riportare la circolazione del virus sotto la soglia dei 50 casi su 100 mila abitanti e per farlo serve un lockdown breve ma intenso; il secondo testare e tracciare in maniera continua e il terzo vaccinare a tutto spiano”.
“Se non non attuiamo questa strategia, ignorando queste dinamiche – aggiunge -, andiamo incontro ad un ingravescenza dell’epidemia e con tutta probabilità alla necessità di prendere delle misure molto più gravi tra qualche settimana”.
A far paura sono soprattutto le nuove varianti, che ormai sono più diffuse di quanto si possa immaginare: “I consiglieri inglesi ci hanno spiegato che la loro variante è più contagiosa di circa il 50% ed è più letale del 20% negli adulti; la variante brasiliana ha la caratteristica negativa di non produrre un’immunità permanente e la variante sudafricana ha il rischio di non essere neutralizzata dal vaccino AstraZeneca – sottolinea Ricciardi -. Sono tre varianti, diverse l’una dall’altra, pericolose. Fortunatamente i vaccini Pfizer e Moderna sono efficaci, per questo è importante accelerare la vaccinazione”.
Ricciardi, netto e dettagliato nelle sue dichiarazioni, preferisce non replicare al presidente della Regione Ligura, Giovanni Toti, e al leader della Lega, Matteo Salvini che lo hanno attaccato duramente: “Io faccio un altro lavoro, metto a disposizione dei decisori politici le evidenze scientifiche. Poi, chiaramente, sono i politici fanno le scelte che reputano più opportune. Da parte mia, come ho sempre fatto, ho sempre presentato l’evidenza scientifica. Possibilità di fare un tavolo per discuterne? E’ una proposta corretta ma serve parlarne con sempre alla base un’evidenza scientifica. Noi scienziati siamo tutti d’accordo, non ci sono voci discordanti, chi non è d’accordo probabilmente non è competente in materia, o magari ha competenze diverse o in materie affini. Tutti gli scienziati di sanità pubblica del mondo la pensiamo tutti nello stesso modo”.
Eppure talvolta la confusione ha fatto sì che la gente si trovasse in difficoltà, non sapendo effettivamente cosa fare: “Bisogna essere molto chiari, netti, e dire sempre la verità – afferma Ricciardi -. Io ho sempre detto, da ottobre in poi, che le attività di massa e quelle che prevedono assembramenti non sono compatibili con l’evoluzione della pandemia, a maggior ragione con l’arrivo delle nuove varianti”. Grande polemica, infine, è scaturita dopo il dietrofront del Cts sulla riapertura degli impianti sciistici: “Bisogna essere il più precisi possibili nella comunicazione, anche per gli stessi imprenditori – commenta Ricciardi -. E’ una necessità. Le decisioni e le comunicazioni devono essere chiare, precise e basate sull’evidenza scientifica”.
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