A 13 giorni dall’apertura, avvenuta lo scorso 1^ novembre, il CAU di Budrio, il primo Centro di assistenza urgenza inaugurato in provincia di Bologna, conferma i dati positivi registrati nella prima settimana: su 491 accessi, l’81% è stato gestito direttamente dalla struttura, solo il 16% è stato indirizzato al Pronto soccorso.
Non solo: anche i dati di Vergato, dove il CAU ha iniziato l’attività l’8 novembre, convalidano questo andamento: qui l’89% dei 99 arrivi è stato gestito in loco, solo per l’11% è stata necessaria una visita al Pronto soccorso.
Un altro dato positivo giunge dai tempi di attesa, cioè il tempo che trascorre dall’accettazione alla dimissione del paziente: sono per entrambe le strutture mediamente inferiori alle due ore.
“Dopo tredici giorni a Budrio e sei a Vergato possiamo dire che i CAU nel bolognese sono partiti con il piede giusto-commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Otto cittadini su dieci, infatti, trovano risposta direttamente in queste strutture, e in meno di due ore concludono il percorso di cura. La gestione dei casi a bassa complessità, a cui sono destinati i CAU, funziona, tanto nei tempi quanto nell’appropriatezza delle cure, e nello stesso tempo i Pronto soccorso possono dedicarsi ai pazienti in situazioni di emergenza. Naturalmente continueremo il monitoraggio costante, ma l’avvio ci soddisfa. Ringrazio- chiude Donini- tutto il personale che lavora nei CAU, per l’efficienza dimostrata in questa prima fase di avvio, che poteva essere la più complicata”.
I dati del periodo compreso tra il 1^ e il 13 novembre a Budrio
Il CAU di Budrio nel periodo del monitoraggio ha accolto 491 persone. Di queste, 78, pari al 16%, sono state trasferite al Pronto soccorso per la presa in carico; nell’81% dei casi (399 persone) i pazienti, dopo le cure prestate, sono stati invitati a proseguire il percorso con il proprio medico curante. Il restante 3%, pari a 14 persone, ha preferito allontanarsi prima di ricevere le cure. Il tempo medio di attesa (dall’accettazione alla dimissione) è stato di un’ora e 35 minuti.
Quasi tutte le persone si sono recate al CAU spontaneamente (il 98%), solo 4 sono state indirizzate qui dalla guardia medica, mentre altre 6 sono arrivate su consiglio di medici di medicina generale o pediatri e una su consiglio di uno specialista.
Il 58% degli accessi ha coinvolto persone comprese nella fascia di età 18-64 anni, il 16% quella 65-74 anni, il 19% i pazienti con 75 anni o più. Il restante 7% degli accessi ha coinvolto minori.
Riguardo l’ora di arrivo dei pazienti, la maggior parte degli accessi sono avvenuti di giorno (il 44% tra le 8 e le 14, il 40% tra le 14 e le 20). Il 10% si è recato al CAU in serata tra le 20 e le 24, solo il 6% ha avuto la necessità del servizio tra la mezzanotte e le 8 del mattino.
La forte vocazione territoriale dei CAU è confermata dal fatto che il 58% delle persone arrivate sono residenti nel distretto sociosanitario di riferimento, cioè Pianura Est. Un altro 13% proviene da Bologna, l’11% dal distretto Savena-Idice, il 9% da Imola, il 3% da alti distretti bolognesi e il restante 6% da altre province o regioni.
Le principali cause per cui le persone si sono recate al CAU sono legate a traumi multipli, lesioni o dolori agli arti superiori e inferiori, dolori addominali, febbre, lombalgia, cefalea o emicrania.
I dati del periodo compreso tra l’8 e il 13 novembre a Vergato
Il CAU di Vergato nel periodo del monitoraggio ha accolto 99 persone. Di queste, 11 sono state trasferite al Pronto soccorso per la presa in carico; le restanti 88, dopo le cure prestate, sono state invitate a proseguire il percorso con il proprio medico curante. Il tempo medio di attesa è stato di un’ora e 52 minuti.
Quasi tutti si sono recati al CAU spontaneamente (il 97%). Solo due persone sono state indirizzate qui dal medico di medicina generale. A una persona è stato consigliato di recarsi al CAU dopo che questa si era presentata in un Pronto soccorso, dove probabilmente l’attesa sarebbe stata più lunga.
La forte vocazione territoriale del CAU di Vergato è confermata dal fatto che il 77% delle persone arrivate sono residenti nel distretto sociosanitario di riferimento, cioè l’Appennino bolognese. Un altro 12% proviene dal vicino distretto Reno, Lavino e Samoggia, mentre il 5% dei pazienti risulta residente a Bologna. Infine, il 6% proviene da altre province o regioni.
Le principali patologie per cui le persone si sono recate al CAU sono legate a dolori o lesioni agli arti superiori e inferiori o a traumi.
Il 63% degli accessi ha coinvolto persone comprese nella fascia di età 18-64 anni, il 15% quella 65-74 anni, il 15% i pazienti con 75 anni o più. Il restante 7% degli accessi ha coinvolto minori.
Riguardo l’ora di arrivo dei pazienti, la maggior parte degli accessi sono avvenuti di giorno (il 46% tra le 8 e le 14, il 42% tra le 14 e le 20). Il 5% si è recato al CAU in serata tra le 20 e le 24, appena il 6% infine ha avuto la necessità del servizio tra la mezzanotte e le 8 del mattino.