Risorse senza precedenti per il sistema sanitario e ospedaliero dell’Emilia-Romagna, per uscire dall’emergenza nel minor tempo possibile e potenziare servizi e medicina del territorio: oltre 9 miliardi di euro nel 2021, 600 milioni in più rispetto a quest’anno, con investimenti già programmati per più di 340 milioni nel biennio. E la rete socio-assistenziale dedicata agli anziani e alle persone con disabilità gravi e gravissime che potrà contare sul Fondo regionale per la non autosufficienza fra i più alti nel Paese, che sale dal 2021 a 457 milioni di euro.
Sostegno a cittadini, famiglie, enti locali e imprese, con nuove misure che si affiancano a quelle già consolidate: aiuti agli esercizi (bar, ristoranti, ecc.) e agli operatori (taxisti, Ncc, ma anche piscine, palestre, cultura)che hanno dovuto sospendere o limitare le proprie attività in seguito alle ordinanze anti-Covid (10 milioni di euro, aggiuntivi rispetto ai ristori nazionali); la conferma dell’esenzione del ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli (8,5 milioni); aiuto ai nuclei in difficoltà col pagamento dell’affitto (11 milioni); servizi educativi 0-6 anni, con i fondi ai Comuni per la riduzione o l’azzeramento delle rette dei Nidi (31,6 milioni); estensione agli studenti fino a 19 anni della possibilità di viaggiare gratis su bus e treni regionali, già oggi possibile per gli under 14 (44 milioni); borse di studio e benefici garantiti a tutti gli studenti aventi diritto (28 milioni); ‘Bike to work’, percorsi casa-lavoro in bici (1 milione); contributi a fondo perduto alle giovani coppie per l’acquisto o ristrutturazione di case nei Comuni montani (altri 10 milioni di euro che si aggiungono a quelli stanziati nel 2020 per la prima volta); conferma del taglio dell’Irap per imprese, artigiani, commercianti, professionisti e autonomi nelle aree montane (24 milioni). Ancora: 215 milioni per attività produttive, formazione e politiche attive per il lavoro, 45 milioni per l’attrattività di investimenti in Emilia-Romagna e 10 milioni di euro per sostenere il percorso verso un unico sistema fieristico regionale, fondamentale per il tessuto economico emiliano-romagnolo.
Ma anche forti investimenti, per puntare su una crescita sostenibile che permetta da un lato di ricucire le fratture sociali aperte dalla crisi pandemica e affiancare i territori nel dare risposte concrete alle comunità locali e, dall’altro, di dare fondamenta solide alla ripartenza post-covid il prossimo anno: quasi 1 miliardo e mezzo di euro di risorse regionali disponibili nel triennio, la gran parte, l’82%, senza ricorrere ad alcun indebitamento (di questi, oltre 630 milioni già per il 2021). Fra gli interventi previsti tra 2021 e 2023, edilizia sanitaria (150 milioni di euro), Big data e innovazione digitale (24 milioni per il Tecnopolo di Bologna), l’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali (60 milioni), il fondo investimenti per gli enti locali emiliano-romagnoli (80 milioni), il Programma straordinario di investimenti per i territori maggiormente colpiti dalla pandemia Covid, i territori montani e le aree interne (40 milioni).
Sono i contenuti del Bilancio di previsione 2021 e pluriennale al 2023 della Regione Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini e ora all’esame dell’Assemblea legislativa, dove inizia l’iter nelle commissioni che porterà al voto finale in Aula a dicembre.
Una manovra complessiva da 12 miliardi e 484 milioni di euro, di cui oltre 9 miliardi per la sanità regionale. Scelte possibili grazie a conti in ordine, -56 milioni di euro l’indebitamento il prossimo anno, lasciando invariate le tasse regionali per il sesto anno consecutivo, alleggerendo anzi il carico fiscale attraverso le misure varate (dall’esenzione ticket al taglio Irap, dai mezzi di trasporto gratuiti per gli studenti all’abbattimento delle rette dei Nidi).E il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica fissati a livello nazionale, pur in periodo Covid, producendo un saldo positivo di oltre 71 milioni.
Bilancio che si inserisce nel contesto più ampio del piano di investimenti per quasi 14 miliardi di euro al 2022, presentato già prima dell’estate, per una ricostruzione partecipata e condivisa da territori e parti sociali, grazie a fondi pubblici (europei, statali, regionali) ai quali si aggiungono cofinanziamenti privati, per opere cantierabili e progetti in corso di definizione con le comunità locali.
“Rendere ancora più forte la nostra sanità pubblica. Recuperare ogni posto di lavoro perso e crearne altri di qualità. Tornare a una crescita forte e sostenibile, basata su innovazione, ricerca e alta formazione, in grado di riportarci al pari delle aree più avanzate d’Europa e del mondo, come avevamo fatto negli anni precedenti la crisi: questi- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini– sono gli obiettivi cui puntiamo con il nuovo bilancio. Intendiamo centrarli investendo su conoscenza, welfare, ambiente, per una svolta ecologica che sia reale e concreta, e digitale, come prevede il piano europeo Next Generation Eu. Per questi obiettivi, liberiamo risorse straordinarie pur in un anno di emergenza durissima, grazie a conti in ordine, a dimostrazione che la gestione efficace della spesa pubblica è possibile. E facciamo scelte che guardano ai territori e alle imprese, alle famiglie e, in particolare, ai giovani, che tanto stanno pagando questo momento: diciamo a tutta la nostra comunità regionale che anche in questo momento difficilissimo vogliamo guardare avanti, che nessuno sia lasciato solo, che possiamo tornare a crescere. La forza di questa regione è sempre stata quella di saper affrontare insieme i problemi- chiude Bonaccini– e insieme vogliamo fare la strada che abbiamo davanti”.
Per quanto riguarda invece gli accordi con il Governo, sono previsti riversamenti sul 2021 delle risorse in eccesso attribuite alle Regioni nel 2020, contributi alle Regioni per gli investimenti degli Enti locali e un nuovo fondo per interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento, nonché un fondo per gli indennizzi degli emotrasfusi.
“E’ un bilancio che in una fase emergenziale e complicata come questa vuole rendere la Regione ancora più vicina ai cittadini- sottolinea l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano-. Servizi per l’infanzia, scuola e università, formazione e lavoro, sanità e welfare, il sostegno ai Comuni e agli enti locali, la mobilità e le infrastrutture. Una manovra che sostenga chi più risente della pandemia e, nello stesso tempo, che ponga le basi per il rilancio e la ripartenza. Ed è importante aver costruito per il 2021 un bilancio sulla base di entrate pari a quelle previste nel gennaio del 2020, quando ancora la pandemia non era iniziata: un dato doppiamente straordinario- chiude l’assessore- se si somma al fatto che quest’anno si registra la novità del passaggio dalla spesa storica al budget, il che ci permette, a parità di risorse, di finanziare nuove politiche coerenti con le linee di mandato”.
“Maturano in questi giorni molte delle scelte che abbiamo preparato in piena pandemia – spiega il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi-: proprio nei mesi in cui siamo stati impegnati a fronteggiare il Covid abbiamo anche progettato un piano di rilancio per l’Emilia-Romagna. Se oggi presentiamo la manovra di bilancio che affronta l’emergenza e getta le basi per la ripartenza, tra pochi giorni firmeremo il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima rivolto a tutte le rappresentanze istituzionali, economiche, sociali e ambientaliste del nostro territorio. Un progetto da qui al 2030 che, nel suo complesso, disegna una regione della conoscenza e della sostenibilità, dei diritti e dei doveri, delle opportunità. E proprio con i sottoscrittori del Patto, e in coerenza con i suoi obiettivi, avanzeremo le proposte del sistema territoriale dell’Emilia-Romagna per il piano Next Generation Eu e per la nuova programmazione europea 2021-2027. Per questo abbiamo chiesto e chiederemo il contributo dell’intera società regionale, delle parti sociali e delle forze politiche, di maggioranza e opposizione, per un confronto di idee e proposte che riteniamo fondamentale”.
Sanità, formazione e lavoro, scuola, cultura, imprese, mobilità, ambiente e territorio, infrastrutture, big data e digitale, sport, giovani: ecco le principali misure previste in ogni settore dal Bilancio regionale.
Sanità e welfare – Confermata l’esenzione dal ticket nazionale da 23 euro sulle prime visite per le famiglie con almeno due figli, misura, unica in Italia, avviata in Emilia-Romagna dal 1^ gennaio 2019 (8,5 milioni). Il Fondo regionale per la non autosufficienza arriva a 457 milioni di euro, fra i più alti nel Paese, sia nel 2021 sia nel 2022. Per gli investimenti sanitari, disponibili 340,5 milioni di euro per il 2021-22.Per le politiche educative, 31,2 milioni vanno ai servizi 0-6 anni mentre 11 milioni serviranno per sostenere le famiglie in difficoltà nel pagare l’affitto.
Imprese, formazione e lavoro – Le risorse per le attività produttive superano i 190 milioni di euro nel triennio (77,4 milioni nel 2021, 56,2 nel 2022 e 57,2 nel 2023). Formazione e politiche attive per il lavoro: 26,6 milioni di euro per il co-finanziamento delle misure previste nel Programma Fondo sociale europeo (circa 75 milioni di euro complessivi).
Fiere – 10 milioni di euro vanno al sostegno del percorso di unificazione del sistema fieristico regionale.
Mobilità sostenibile e Traporto pubblico locale – Oltre 363 milioni di europer tutti i servizi di trasporto pubblico locale. L’elettrificazione delle linee ferroviarie regionali potrà contare su 60 milioni di euro. 44 milioni di euro nel triennio per confermare l’abbonamento ‘Grande’ per far viaggiare gratis su bus e treni regionali gli studenti under 14 ed estendere la misura fino agli under 19 dal prossimo anno scolastico, settembre 2021. Rifinanziato anche “Bike to Work” con 1 milione di euro, il progetto per favorire gli spostamenti casa-lavoro in bicicletta.
Scuola e diritto allo studio – Complessivamente, oltre 28 milioni di euro l’anno nel triennio garantiranno la copertura di tutte le borse di studio e dei benefici maturati dal 100% degli studenti aventi diritto, con l’utilizzo anche dei fondi Fse. Accordo con il ministero dello Sviluppo economico per la connessione in banda ultra-larga di tutte le scuole dell’Emilia-Romagna di ogni ordine e grado entro il 2022 (oggi lo è una su due, oltre 1.200 istituti).
Data Valley e Agenda Digitale – 33 milioni di euro per la rete delle pubbliche amministrazioni, la diffusione della banda ultra-larga, l’ampliamento nelle zone di montagna della copertura di telefonia mobile, l’estensione della rete regionale di hotspot EmiliaRomagnaWiFi per l’accesso gratuito e libero alla rete, l’accesso digitale ai servizi della pubblica amministrazione (LepidaID per l’autenticazione Spid, PayER integrata con PagoPA, ecc.), progetti di integrazione digitale. Per lo sviluppo del Tecnopolo sui Big Data di Bologna, cuore dell’Emilia-Romagna Data Valley, stanziati 23,2 milioni nel triennio.
Cultura – Confermati gli stanziamenti, già triplicati nel quinquennio precedente, a conferma di tutti i progetti avviati: 40,4 milioni di euro. Fra le nuove iniziative, per la promozione del libro e della lettura, si punta ad arrivare a una legge regionale di sostegno al settore editoriale regionale; al rafforzamento delle piattaforme bibliotecarie e archivistiche regionali, da estendere alle biblioteche scolastiche, e alla nascita della rete di case-museo di personaggi di grande rilievo della nostra regione, fra cui artisti, scienziati, intellettuali. Confermati anche i fondi alle politiche giovanili: Informagiovani, “proworking”, tessera regionale youngERcard, iniziative che coinvolgono oltre 200mila ragazzi.
Montagna – Per interventi nelle zone montane 15 milioni di euro nel triennio (5 l’anno). Rifinanziato con altri 10 milioni di euro il bando per l’acquisto o la ristrutturazione di case nei Comuni appenninici a favore delle giovani coppie, dopo il grande successo del primo. Confermato il taglio dell’Irap per imprese, artigiani, commercianti, professionisti e autonomi nei comuni montani: stanziati 24 milioni (12 nel 2021 e 12 nel 2022).
Ambiente, alberi e aree naturali protette – Prosegue l’operazione per piantare 4,5 milioni di alberi, uno per ogni cittadino, nell’arco della legislatura, con lo stanziamento di altri 3,4 milioni di euro: le piante sono fornite gratuitamente dalla Regione, che ha già messo in distribuzione le prime 500mila. Ancora: 7,5 milioni per garantire la funzionalità degli Enti di gestione delle aree naturali, 3,6 milioni vanno al Programma straordinario di investimenti per il recupero e alla valorizzazione delle risorse ambientali. 5 milioni di euro vanno al Fondo Economia Circolare, per l’assegnazione di premialità ai Comuni.
Difesa del suolo, della costa e protezione civile – Per il prossimo anno vengono stanziati 57,3 milioni di euro.
Turismo e commercio – Ai due comparti vanno quasi 93 milioni di euro. Fra le altre misure, compreso il sostegno alla ripartenza di tutti i settori, dall’Appennino alle Città d’arte, si aggiungono i fondi per i progetti di riqualificazione del fronte spiaggia nei Comuni del distretto della Costa (11 milioni nel 2021 e 5,6 nel 2022), operazione di grande valore anche dal punto di vista della sostenibilità.
Agricoltura – Avviata col Governo la trattativa per il recupero di 60 milioni di euro già anticipati dalla Regione. Dal bilancio regionale stanziati 41,3 milioni per il 2021, cui si aggiunge la vasta programmazione di fondi europei. Al Programma di sviluppo rurale (Psr) sono destinati 25,7 milioni.
Energia – Alle politiche energetiche, efficientamento e rinnovabili, vanno 24 milioni di euro: 5 milioni al Fondo energia e 19 milioni ai Comuni per progetti da qui al 2022
Sport – Nel triennio 2021-23, 27 milioni di euro per impianti sportivi, manifestazioni nel territorio, associazioni e società sportive, sport di base a progetti attività motoria, eventi (fra cui la conferma del Gp di Formula 1 a Imola e il tentativo di portare in Emilia-Romagna il Tour de France).
Pari opportunità – Oltre 2 milioni di euro a sostegno di Enti locali, associazioni, organizzazioni e onlus per progetti che guardino anche al contrasto alle discriminazioni e alle violenze di genere e per i Centri anti-violenza.