“Sono un avvocato la chiamo per suo figlia che è stata fermata dai Carabinieri perché conduceva l’auto senza assicurazione per cui servono i soldi per risolvere il problema”. Una prima telefonata seguita poi in rapida successione da altre con cui i truffatori, alternandosi tra falso avvocato e falso carabiniere, cecavano di convincere l’anziana.
Poco dopo tali telefonate, bussa alla porta dell’abitazione dell’anziana uno sconosciuto che spacciandosi per l’avvocato incaricato per la difesa della figlia riesce ad ottenere vari monili in oro (alcuni anelli, alcune catenine e orecchini) anche di grande valore affettivo. Ma non basta i malviventi insistono al telefono inviando l’anziana a recarsi in banca con l‘avvocato e prelevare 4.000 euro per pagare le spese.
A questo punto l’anziana telefona alla figlia scoprendo del raggiro e rimanendo derubata dei monili in oro essendosi nel frattempo il falso avvocato dileguato. Continua a persistere anche nel reggiano la collaudata “tecnica” architettata da malviventi senza scrupoli che dopo uno studio scrupoloso delle vittime agiscono portando a segno la truffa.
L’ultimo colpo, in ordine cronologico e con le modalità sopra descritte, a Scandiano ai danni di una 77enne. Nonostante quindi l’intensa campagna di sensibilizzazione portata avanti da anni dai carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia (Marescialli che dal pulpito della chiesa al termine delle messe fanno la predica agli anziani, incontri promossi dai Carabinieri nei paesi con gli anziani, visite a domicilio con sensibilizzazione porta a porta etc.) con continui inviti a diffidare dagli estranei i malviventi riescono ancora a portare a compimento tali truffe. Per questi motivi i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, fermo restando le risultanze investigative su questo ennesimo episodio, insistono nell’invitare tutti gli anziani a diffidare dagli estranei e ai familiari degli anziani a ricordare ai loro cari di non aprire agli sconosciuti, rilanciano la campagna “Non aprite quella porta” rivolta proprio agli anziani ricordano loro i consigli che possono, se seguiti, sicuramente aiutare a non “restare vittime” di questi farabutti:
– non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se siete soli in casa;
– non mandare i bambini ad aprire la porta;
– prima di aprire la porta, controllare dallo spioncino e, se si ha di fronte uno sconosciuto aprire con la catenella attaccata;
– in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino;
– prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all’ufficio di zona dell’Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall’altra parte potrebbe esserci un complice;
– tenere a disposizione, accanto al telefono, un’agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;
– non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;
– mostrare cautela nell’acquisto di merce venduta porta a porta;
– se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta.