Scomparsa del partigiano Alì, ilsindaco Marco Massari: “testimone di libertà dalla Resistenza all’ultimo giorno della tua lunga vita. Ti siamo debitori, la tua generazione ci ha dato la democrazia”.
Ciao partigiano Alì! Ciao caro concittadino Giglio Mazzi. Reggio Emilia è orgogliosa di averti tra i suoi figli. Fai buon cammino sui sentieri dei Gappisti, con il tuo volto aperto e schietto sferzato dal vento della Liberazione oggi come nel ‘45. Sì, oggi come allora, perché la gente come te nella sostanza non cambia mai, per nostra fortuna non è mai cambiata. E non si perde mai, perché i sentieri della vita scelti sono quelli giusti, dall’inizio alla fine, con il giusto punto di partenza, l’antifascismo, e il giusto punto di arrivo, la democrazia, la libertà, la Costituzione della nostra Repubblica.
Quanto dobbiamo alla tua generazione! Un debito che potremo onorare soltanto custodendo e moltiplicando mille volte questa vostra eredità, nella pace, nel riconoscimento reciproco personale e dei diritti individuali e collettivi.
Te ne sei andato in punta di piedi, a pochi giorni dalla commemorazione dei Martiri del 7 Luglio: compagni cittadini, fratelli partigiani. Eri estroverso, di grande spirito, di temprata forza, di intelligenza brillante, dotato di una sintesi folgorante quando volevi farti capire, far intendere il senso robusto e irrinunciabile dei tuoi racconti, dei tuoi ragionamenti.
Ma non facevi sfoggio delle tue scelte, del tuo sacrificio fino a un passo dalla morte quando i fascisti ti spararono sulla via Emilia dalle parti di Ospizio, dove operavi. Non hai mai ‘usato’ la Resistenza per celebrarti, bensì per celebrare la Libertà di tutti.
Eri un testimone. Sei stato un testimone dall’inizio alla fine di quel sentiero, un cammino di ben 97 anni, prima come combattente della Resistenza a soli 17 anni, poi come ricostruttore, assieme alla tua generazione umile e fiera, del nostro Paese e della nostra Città: segretario dell’Anpi di Ospizio, impegnato come dirigente nella cooperazione, poi direttore amministrativo delle nostre Farmacie comunali riunite, quelle nate 120 anni fa per dare farmaci e curare gratis la gente povera.
Eri l’ultimo partigiano del distaccamento Katiuscia della 37^ Brigata Gap ‘Vittorio Saltini’, dove Gap sta per Gruppi di azione patriottica, dove la Patria tornava ad essere terra dei padri, dove Patria tornava ad essere madre, non bieca matrigna come vent’anni di dittatura avevano prima insinuato e poi imposto agli italiani. E come inossidabile Gappista sei infine diventato amico dei nostri ragazzi e ragazze, che mille volte, fino a una manciata di tempo fa, ti hanno ascoltato.
Hai raccontato cose grandi in maniera semplice. Con te, caro Giglio, si poteva pensare che essere partigiani antifascisti nel pieno della barbarie nazifascista fosse una cosa normale, quotidiana, autentica. Ed era, ed è giusto pensare così, perché per voi, per te e per i tuoi compagni partigiani e per tutti gli antifascisti era ‘normale’ essere così. Costava tanto, anche la vita, ma era normale, perché ne valeva la pena. Avete avuto il coraggio e la lucidità di testimoniare che ciò che non era normale era quel che circondava e pervadeva tutto, il regime fascista.
Quel vento sul tuo volto soffia ancora in profondità, nei cuori e nelle menti di ogni cittadino democratico, di ogni insofferente ai soprusi e alle tirannie, di ogni persona libera.
Desidero esprimere il cordoglio mio personale e dell’Amministrazione comunale alla signora Dea, per 65 anni moglie i Giglio, ai figli e agli altri famigliari, a quanti – tanti e di diverse generazioni – hanno conosciuto, amato e ammirato il nostro partigiano Alì.
Marco Massari, sindaco di Reggio Emilia
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Anche Istoreco ricorda Giglio Mazzi
Addio a un amico. L’istituto storico reggiano Istoreco si unisce al dolore di tutta la provincia per la morte di Giglio Mazzi, il 98enne partigiano Alì. Giglio è stato un grande protagonista della storia reggiana, dalla Resistenza a cui aderì giovanissimo sino ad oggi, come dirigente e come testimone.
Ma prima di tutto, per Istoreco è stato un amico. Un amico generoso, caro e prezioso. Nei decenni, in tante occasioni ha offerto la sua vitalità, la sua memoria, la sua voglia di raccontare e di sorridere, come uno dei nostri principali testimoni. Lo ha fatto in tante occasioni, con le scuole, con migliaia di ragazzi stranieri arrivati tramite i Sentieri Partigiani a Reggio, lo ha fatto in tanti luoghi. Quando veniva chiamato, Giglio era sempre disponibile e sempre pronto, impressionante per la su energia anche a 95 anni passati.
Un momento su tutti, lo vogliamo citare. L’aprile 2021. L’Italia era di nuovo chiusa per il Covid, festeggiare il 25 Aprile e ricordare la Resistenza in piazza non era possibile. Con il Comune di Reggio Emilia, abbiamo organizzato una video diretta dal luogo simbolo della città, la Sala del Tricolore, per far parlare i due testimoni più vitali e apprezzati, Giglio Mazzi e Giacomina Castagnetti. Amici da sempre, cresciuti a pochi km di distanza, compagni di impegno nella lotta resistenziale e nel dopoguerra, raccontarono a migliaia di persone collegate le loro esperienze di partigiani poco più che adolescenti. Giglio incantò tutti con la sua forza, quella forza che lo ha sempre accompagnato, nelle uscite, nelle feste, nei viaggi con l’amatissima moglie Dea, nelle escursioni in montagna a caccia e a funghi.
E lo ricordiamo anche ogni 28 luglio, alle Officine Reggiane, a ricordare l’eccidio del 1943, quando nove operai vennero uccisi dai militari. A manifestare, quel giorno, c’era anche Giglio. Di fronte, ha sempre raccontato, un suo ex insegnante. Quella data, come per tanti ragazzi reggiani, rappresentò la scintilla per armarsi e impegnarsi attivamente. Lui lo ha fatto a modo suo, con coraggio, nella maniera più pericolosa, come gappista impegnato in città in mille azioni pericolosissime.
Poi raccontate con infinità umanità a migliaia di giovani. Era un amico vero, se lo chiamavi, non diceva mai di no.