L’anno scolastico è già iniziato, ma mancano ancora docenti, dsga, addetti alle segreterie e collaboratori scolastici. Lo afferma la Cisl Scuola Emilia Centrale, secondo la quale anche nelle scuole modenesi sono ancora molte le criticità.
«Siamo d’accordo con il ministro Bianchi: ritrovarsi tutti a scuola in presenza è una grande gioia, perché la scuola è il centro della nostra comunità – dichiara la segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale Antonietta Cozzo – Tuttavia dobbiamo purtroppo constatare che poco è stato fatto per ridurre il numero di alunni per classe, stabilizzare il personale scolastico e diminuire l’affollamento degli studenti sui mezzi di trasporto».
Per la Cisl Scuola non in tutte le classi si riesce a garantire il metro di distanza tra gli alunni, ma soprattutto i fondi assegnati alle scuole per l’organico aggiuntivo istituito per l’emergenza Covid coprono il fabbisogno solo fino al 30 dicembre 2021.
«A Modena e provincia il contingente per l’immissione in ruolo del personale docente è stato coperto per il 45%, con circa 900 assunzioni su un contingente di 1.924, anche sommando i posti dell’organico di fatto e i posti in deroga – rivela Cozzo – Nelle scuole modenesi sono stati nominati quasi 3 mila supplenti, la cui esperienza acquisita in anni di servizio non viene riconosciuta ai fini di una stabilizzazione lavorativa. Lo stesso problema riguarda anche il personale ata (amministrativi, tecnici e ausiliari).
La carenza di collaboratori scolastici rende difficoltose attività indispensabili, come la pulizia ordinaria dei locali, la sorveglianza e le nuove incombenze legate alla sicurezza sanitaria anti Covid.
Infine, se davvero la scuola è al centro degli interessi della comunità, bisogna rinnovare il contratto nazionale di lavoro, scaduto a dicembre 2018, e – conclude Antonietta Cozzo, segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale – dare seguito al patto per la scuola firmato con i sindacati il 20 maggio scorso».