L’emergenza Covid, la trasversalità delle politiche digitali e il nuovo Patto per il lavoro e il clima. Su tutto la piena condivisione del programma europeo per l’alfabetizzazione digitale, che rappresentare l’infrastruttura umana più importante su cui costruire il futuro.
Si è svolto lungo queste direttrici il dibattito di questa mattina in Assemblea legislativa, riunita per la seduta dedicata alla Sessione europea 2020: la 12esimadall’approvazione della legge regionale del 2008, che la istituisce. L’obiettivo è stato fare il punto su ciò che la Regione ha fatto e intende fare in merito alle iniziative preannunciate dalla Commissione europea nel proprio programma di lavoro annuale, con particolare attenzione a quelle di maggiore impatto sul territorio emiliano-romagnolo.
Ospiti della seduta di quest’anno Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza della Commissione europea a Milano e Maurizio Molinari, responsabile dell’Ufficio del Parlamento europeo, sempre a Milano.
In apertura di lavori l’intervento della vicepresidente della Giunta regionale Elly Schlein, che ha richiamato i molteplici programmi e le azioni varate dall’ Unione europea per la ripresa dopo l’emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia, e come anche l’Emilia-Romagna si stia muovendo nell’ambito della stessa cornice di interventi.
“La serietà e centralità con cui si affronta la Sessione europea in questa Regione e in questa Assemblea legislativa, dimostra la straordinaria vocazione europea di questa terra- ha affermato nel suo saluto in Assemblea la vicepresidente con delega al Patto per il clima e ai rapporti con l’Ue, Elly Schlein-. Una vocazione cui non abbiamo mai rinunciato, nemmeno negli anni difficili che abbiamo alle spalle: quelli dell’incapacità di condividere le responsabilità sull’accoglienza, del vacillare di Schengen, e quelli in cui un Paese ha addirittura preso la via d’uscita dall’Unione. Scelta che mai come nel mezzo di una pandemia, che non vede frontiere, si sta rivelando controproducente per cittadine e cittadini che lo abitano”.
“Gli anni che precedono- prosegue la vicepresidente- hanno visto spesso prevalere gli egoismi nazionali sulla necessità di mettere in comune competenze, risorse e strumenti all’altezza delle nuove sfide, che nessuna nazione può affrontare da sola. Oggi, chi come noi ci ha sempre creduto, ha finalmente un motivo d’orgoglio importante perché l’Europa si sta risvegliando, e con le nuove scelte, tra cui il Piano Next Generation EU di 750 miliardi, rimette al centro il principio di solidarietà su cui è fondata. Starà a noi assicurare di sfruttare al meglio queste opportunità di ricostruzione su basi diverse, rafforzando la coesione sociale e avviando la ripresa attraverso la transizione ecologica e digitale, in grado di creare anche occupazione di qualità.
Questa è una svolta che risulterà efficace se sarà inclusiva- ha infine sottolineato Elly Schlein-, ed è per questo chiediamo al Governo di coinvolgere pienamente le Regioni sia in fase di progettazione della strategia di ripresa e resilienza, sia di attuazione degli investimenti e progetti, per assicurarne una rapida realizzazione. Il programma della Commissione si impegna contro l’emergenza climatica con la strategia trasversale del Green Deal, con nuovi obiettivi ambiziosi come la riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030, sul sostegno alle imprese e alla trasformazione digitale inclusiva, sul contrasto alle diseguaglianze e la difesa dei diritti fondamentali e dello stato di diritto. L’Emilia-Romagna è pronta a fare la sua parte su questi obiettivi, che sono gli stessi del Patto per il Lavoro e per il Clima che stiamo costruendo con tutte le parti sociali.”
“Per prima cosa voglio ringraziare tutti i dirigenti e il personale della Regione, perché da tempo siamo i primi nel Paese come capacità di programmazione e spesa dei fondi europei- ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, nel suo intervento in Assemblea legislativa-. Un primato, quello del settennato 2014-2020, che vogliamo confermare anche in vista del prossimo, le cui priorità di spesa e investimento andranno necessariamente ripensate a seguito della tremenda pandemia che stiamo fronteggiando”.
“A questa ambizione vogliamo aggiungere anche il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima, che contiamo di sottoscrivere nelle prossime settimane, ancora una volta con tutte le associazioni sindacali e di categoria- ha proseguito il presidente-. Prima della pandemia avevamo raggiunto una quota di occupazione massima, ma la crisi dovuta al coronavirus ci costringerà a recuperare decine di migliaia di posti di lavoro. Per questo abbiamo bisogno di tendere nuovamente a una buona e piena occupazione e di farlo con scelte che abbiano la sostenibilità come misura cardine: lo dobbiamo fare per salvare il bene più prezioso che abbiamo, il nostro pianeta”.
“Quest’anno l’Europa ci mette davanti un’occasione storica, senza precedenti: il Recovery Fund e il programma Next Generation Ue. Si tratta – ha spiegato- di strumenti per i quali abbiamo, come Regioni, chiesto al Governo di essere coinvolti, perché nessun esecutivo, nemmeno il più bravo, sarebbe in grado di programmare investimenti e spese per 210 miliardi di euro in pochi mesi. Le assi di intervento saranno l’innovazione e la conoscenza, qualità fondamentali per competere a livello globale. E mai come questa volta sarà decisivo un altro fattore, quello della velocità: la recessione dovuta alla pandemia ci impone di agire in modo tempestivo”.
“Questa è la grande sfida che abbiamo di fronte- ha concluso Bonaccini– e che ci potrebbe offrire l’occasione di recuperare e costruire un nuovo rapporto positivo con l’Europa. Se speso in maniera corretta e veloce, il Recovery Fund ha tutte le possibilità per cambiare quell’approccio di sfiducia che i cittadini hanno spesso dimostrato verso l’Unione Europea. Si tratta, insomma, di un’occasione formidabile per ridare credibilità a Europa. E’ il mio auspicio e ne abbiamo tutti assolutamente bisogno”.