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Sicurezza partecipata a Modena: sì a tre nuovi progetti dei volontariPresidio del territorio urbano e dei parchi, anche con l’utilizzo di unità cinofile; contrasto al fenomeno di abbandono dei rifiuti; iniziative a favore della sicurezza stradale nelle scuole e per i gruppi di Controllo del vicinato; educazione alla convivenza e alla legalità. Sono i principali progetti al centro delle tre proposte finanziate dal Comune di Modena, per quasi 21mila euro, con la seconda edizione del bando rivolto ai soggetti del terzo settore che intendono sviluppare un’attività biennale nel periodo 2023-2024, nell’ambito delle politiche di sicurezza integrata e partecipata e di sicurezza urbana previste dal Patto “Modena sicura”, in collaborazione con la Polizia locale.

L’avviso pubblico invitava, in particolare, associazioni ed enti a presentare progetti finalizzati a contribuire al presidio del territorio, alla sicurezza urbana e alla tutela dell’ambiente attraverso la realizzazione di iniziative che coinvolgano i cittadini e appunto i gruppi del Cdv; le risorse stanziate costituiscono il residuo di un fondo di 70 mila euro, istituito nel 2022 in occasione della prima edizione del bando in cui vennero finanziati sei progetti.
In questa seconda edizione del bando le associazioni candidate sono state tre e per tutte è stata accolta la domanda. In particolare, hanno ottenuto il finanziamento le associazioni Nucleo di volontariato e protezione civile Associazione nazionale carabinieri (Anc) Modena, con 7.500 euro erogati; Corpo guardie giurate ecologiche volontarie della provincia di Modena, 6.800 euro; Associazione europea operatori polizia (Aeop), 6.474 euro. Il contributo massimo erogabile era di 7.500 euro, a copertura di una percentuale massima dell’80 per cento dei costi sostenuti per i progetti biennali. In totale i fondi stanziati ammontano a 20.774 euro.
Il bando si è inserito nelle attività sviluppate dall’Amministrazione comunale a favore della prevenzione sociale e per contrastare disagi e comportamenti devianti, anche per promuovere l’educazione alla convivenza e il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l’integrazione e l’inclusione sociale. In questo perimetro si colloca, quindi, il coinvolgimento delle realtà del terzo settore che hanno presentato progetti incentrati, appunto, su sicurezza urbana e presidio della città; tutela del patrimonio naturale, dell’ambiente e del verde pubblico, artistico e culturale; educazione alla convivenza e al rispetto della legalità; programmi di animazione del territorio e aggregazione della cittadinanza; promozione della cittadinanza attiva e coesione sociale; attività formative, culturali, sportive e sociali; mediazione dei conflitti e dialogo tra le persone, integrazione e inclusione sociale delle fasce deboli.
Come previsto dall’avviso pubblico, le proposte accolte puntano a cogliere le opportunità e le risorse del territorio e delle comunità e devono coinvolgere e connettersi con servizi pubblici e condivisi (sociali, aggregativi, educativi e culturali) e con altre funzioni urbane presenti nell’area (commercianti, comitati, polisportive e parrocchie). In fase di valutazione è stata tenuta in particolare considerazione la capacità dei soggetti del terzo settore di creare sinergie tra realtà del territorio, come i gruppi di Controllo di vicinato, sui fronti della condivisione di spazi e della programmazione di iniziative.


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