Ritorna lo spettacolo del gruppo Landafurlà con le storie e le musiche dell’Appennino Tosco-Emiliano. Domenica 18 luglio alle 21 per la rassegna “Io esco fuori” del teatro Bismantova di Castelnovo, l’appuntamento sarà nella Pineta di Monte Bagnolo, a ingresso libero.
Il ritmo di furlana ha accompagnato per oltre cinque secoli la vita delle genti d’Appennino, un ritmo incessante di festa, amicizia ed amore. Il ballo più importante della tradizione montanara è infatti una danza che affonda le proprie origini nel Cinquecento musicale e che si è diffusa velocemente nelle terre del crinale.
Serve dunque difenderla, ma ancora meglio darle nuova vita con un’operazione come quella che compie il gruppo dei Landafurlà, sei giovani musicisti ben conosciuti in terra reggiana (il cantante Paolo Romei, i chitarristi Francesco Boni e Dario Sabattini, il violinista Davide Borghi, il fisarmonicista Mirko Ferrarini ed Edoardo Ponzi alle percussioni) che hanno saputo efficacemente mescolare il ritmo ternario della furlana a nuove sonorità per dar vita a dodici nuove canzoni sui testi più belli della tradizione colta e popolare dell’Appennino Tosco-Emiliano.
L’esito dello spettacolo Cantarfurlana è lontano dalle consuete nostalgie folcloristiche o dal recupero filologico, ma anzi le musiche uniscono il ritmo frenetico originale ad una ispirazione viscerale ed elegante che riesce a donare un comune filo rosso a tutte le canzoni del progetto. Una pratica di futuro antico che riscopre e valorizza una biodiversità anche musicale del territorio Tosco-Emiliano senz’altro da conoscere e riscoprire.
Ricorda Clementina Santi nella presentazione del progetto che “c’era una volta la furlana: si ballava nelle aie dei paesi dell’Appennino nei pomeriggi di sagra nelle sere della trebbiatura o della vendemmia: uomini e donne vestiti a festa, a coppie, che “montavano su” sempre più numerose, mentre la fisarmonica o la chitarra “attaccavano” un pezzo dopo l’altro, senza sosta, appena in tempo per cambiare dama. Ancora prima, nei tempi delle corti c’erano le “canzoni a ballo” che ritmavano e accompagnavano le danze nei saloni dei palazzi signorili, ma anche scandivano nelle piazze i balli del folklore popolare.
Forse il concerto “cantar furlana” nasce da qui: da questa eredità antica, che i Landafurlà raccolgono con sensibilità; fedele alla sua vocazione di recuperare ancora una volta quel filo trasparente, immateriale ma tenace che lega la musica e le parole di tanta parte della letteratura appenninica – e non solo. E lo fa con una operazione assolutamente coraggiosa: associando alla musica e al ballo della furlana le parole della gente dell’Appennino”.
Per info: www.teatrobismantova.it.