Benessere, corretti stili di vita, inclusione e integrazione. E un legame sempre più stretto tra sport e scuola. Con un’attenzione particolare alle persone con disabilità, all’accesso alla pratica sportiva delle donne e al superamento delle disparità territoriali.
E poi i grandi eventi, fondamentali per la promozione del territorio e il piano per la riqualificazione degli impianti, a partire da quelli danneggiati dall’alluvione di un anno fa.
La Regione conferma il proprio impegno, affinché lo sport sia davvero un diritto alla portata di tutti, grazie al nuovo Piano triennale 2024-2026 presentato oggi a Bologna, in un’iniziativa che ha visto la partecipazione di tutto il mondo sportivo professionistico e amatoriale emiliano-romagnolo: federazioni, enti di promozione, associazioni. Oltre ai rappresentanti di Comuni, Unioni di Comuni e Province.
Alla presenza del presidente della Regione Stefano Bonaccini e dell’assessore al Bilancio Paolo Calvano.
“Nell’anno della Grande partenza del Tour de France, un evento senza precedenti che vedrà l’Emilia-Romagna al centro dei riflettori di tutto il mondo, rilanciamo il nostro impegno a tutto campo per lo sport, a partire da quello di base- hanno sottolineato Bonaccini e Calvano-. Investire nello sport significa investire sulle nostre comunità, creando occasioni di incontro tra le persone, di benessere e di crescita equilibrata per i più giovani, oltre che opportunità di sviluppo e di promozione economica, come dimostrano i risultati raggiunti in questi anni. Il nuovo Piano è frutto di un lavoro condiviso con tutto il territorio, a partire da quel mondo associazionistico che rappresenta una ricchezza dell’Emilia-Romagna, e siamo certi che permetterà di fare un ulteriore salto di qualità alle politiche sportive di questa Regione”.
La presentazione del Piano è stata l’occasione per fare il punto sulle politiche regionali per lo sport ed estendere il confronto anche al piano nazionale, grazie a un ricco programma di incontri, che nel corso della giornata ha visto la partecipazione tra gli altri di Silvia Salis, vicepresidente vicaria Coni; Matteo Marani, presidente di Lega Pro; Giulia Ghiretti, campionessa mondiale di nuoto paralimpico; Diego Nepi Molineris, amministratore delegato di Sport e Salute; Bruno di Palma, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale; Isabella Morlini, docente e delegata per lo sport dell’Università di Modena e Reggio.
E ancora: Flavio Siniscalchi, capo del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Lodovico Mazzolin, direttore generale dell’Istituto per il credito sportivo, Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini.
Ad aprire e chiudere la giornata è stato Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione e coordinatore delle politiche per lo Sport, che ha illustrato i dettagli del Piano triennale.
Il Piano triennale
Il Piano triennale per lo sport può contare tra 2024 e 2026 su risorse per 21 milioni di euro. Finanziamenti in crescita, che serviranno a sostenere progetti di promozione dell’attività motoria e manifestazioni sul territorio, ma anche quei grandi eventi di respiro nazionale e internazionale che si confermano un’importante leva di sviluppo, anche in chiave turistica. Con un indotto che è stato valutato in 18 euro per ogni euro investito.
Mentre prosegue l’attività di riqualificazione della rete impiantistica regionale. Quasi 170 gli interventi su campi da gioco, palazzetti, arene cofinanziati in questi anni dalla Regione con quasi 50 milioni di euro per un investimento complessivo di 120 milioni.
Quasi il 40% della popolazione pratica un’attività sportiva
In Emilia-Romagna quasi il 40% della popolazione svolge in modo continuativo o saltuario (da 1 a 2-3 volte la settimana) un’attività motoria o sportiva. Un dato in crescita, che colloca la regione tra quelle più attive nel panorama nazionale. Una percentuale superiore al dato medio nazionale (34,5%) e che sale al 73,2% considerando quanti svolgono una qualche attività fisica come fare passeggiate o andare in bicicletta, senza però una cadenza definita. Si tratta dei cosiddetti abitanti attivi (66,2% in Italia), 3 milioni 174 mila persone: la quota più alta di sempre in regione, con una crescita di oltre 220.000 cittadini rispetto al 2017. Superano poi l’80% i bambini delle scuole primarie che praticano sport in orario extrascolastico: quasi il doppio del dato nazionale.
Resta tuttavia una quota significativa di sedentari: circa 1 milione, pari a un quarto del totale degli emiliano-romagnoli. Anche a loro si rivolge il Piano 2024-2026 approvato nelle scorse settimane dall’Assemblea legislativa, su proposta della Giunta regionale. E messo a punto grazie a una campagna di ascolto che ha coinvolto oltre 800 operatori del settore. Rappresentanti della Conferenza regionale dello sport, Comuni Capoluogo, Coni, Comitato paralimpico internazionale, Comitato regionale FIGC ed Enti di promozione sportiva.
Tra gli altri obiettivi del Piano: diffondere la cultura e i valori dello sport per promuovere inclusione e integrazione sociale, con un’attenzione particolare alle disabilità; rafforzare l’accesso alla pratica sportiva delle donne, riducendo il gap ancora esistente rispetto al genere maschile; qualificare l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola, a partire da quella dell’infanzia; ridurre le disparità territoriali tra grandi e piccoli centri e diverse aree regionali in termini di accesso alla pratica sportiva.
I numeri dello sport in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna operano 4.536 società sportive affiliate a Federazioni sportive nazionali e Discipline sportive associate, che raggiungono le 10.639 unità se si considerano anche le società sportive affiliate agli Enti di promozione sportiva. La graduatoria delle discipline più praticate vede in testa il calcio (FIGC), seguito dal tennis (FITP), la pallavolo (FIPAV), il basket (FIP) e l’atletica leggera (FIDAL).
Secondo i dati contenuti nella ricerca “La pratica sportiva in Emilia-Romagna” – promossa dalla Regione e realizzata da SG Plus Ghiretti & Partners nel 2022 – il numero complessivo dei tesserati (atleti, atlete ma anche tecnici, dirigenti, giudici di gara, arbitri), al termine della stagione sportiva 2020/21, superava il milione. Nel dettaglio: 385.896 tesserati per le 45 Federazioni sportive nazionali, 17.952 per quanto riguarda le 18 Discipline sportive associate, 704.571 per i 15 Enti di promozione sportiva. Un numero molto significativo che dimostra, da un lato, l’elevata importanza che lo sport riveste per i cittadini emiliano-romagnoli e, dall’altro, la diversificazione di discipline presenti sul territorio.
In crescita la pratica sportiva destrutturata in parchi e spazi all’aperto, una tendenza nata durante la pandemia e che non si è fermata.
Per quanto riguarda la dotazione impiantisca: in Emilia-Romagna gli ultimi dati disponibili (2019) parlano di 6.277 impianti sportivi, pari a 17.096 spazi di attività. Di questi oltre il 20% fa riferimento ad un contesto scolastico, dimostrando l’importanza che la scuola riveste per il movimento sportivo di base.