In un sacrario imbiancato da fiocchi di neve primaverili si è celebrata, domenica mattina a Ca’ Marastoni, la battaglia del Monte della Castagna, in cui persero la vita sei partigiani della brigata Italo, appartenente alle Fiamme verdi.
“Questo è un luogo simbolo della Resistenza dei laici e dei cattolici reggiani – ha dichiarato Elio Ivo Sassi, presidente provinciale di Alpi-Apc, che nell’occasione rappresentava anche la Provincia in qualità di assessore – e della nostra associazione partigiana, di cui a Reggio Emilia ricorre il settantacinquesimo anniversario della fondazione. Alla Brigata Fiamme verdi, fondata da ‘Carlo’, don Domenico Orlandini, aderirono oltre milleottocento volontari, tra cui anche alcuni liberali e socialcomunisti, a conferma dello spirito di libertà che li accomunava nella lotta al giogo dell’invasione straniera”.
Alla commemorazione sono intervenuti, fra i moltissimi partecipanti, diversi sindaci e amministratori comunali dell’Appennino reggiano, rappresentanti delle forze dell’ordine, l’onorevole Antonella Incerti e Giammaria Manghi, capo della segreteria politica del presidente dell’Emilia Romagna.
“Noi siamo la storia del partigianato cattolico a Reggio Emilia – ha proseguito il presidente dell’Associazione liberi partigiani italiani – partigiani cristiani – con tre medaglie d’oro, diciassette d’argento e trenta croci di guerra. Le nostre donne e i nostri uomini si sono sacrificati, anche con la loro stessa vita, per rendere la nostra provincia e l’Italia libere, democratiche e pacifiche. La Resistenza però continua, anche ai nostri giorni, a difesa di questi valori, che non dobbiamo mai considerare scontati, come anche oggi, purtroppo, ci sta dimostrando la martoriata terra ucraina”.
La manifestazione si è conclusa con lo spettacolo rievocativo da parte degli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Toano, aperto con la fiaba, da loro scritta e interpretata, “C’era una volta Ca’ Marastoni”. Hanno fatto seguito alcuni canti partigiani interpretati dagli stessi ragazzi, fra cui “Siamo i ribelli della montagna”.
“Abbiamo pensato di utilizzare un messaggio semplice, quello dei più piccoli – hanno spiegato gli alunni toanesi – perché vorremmo che il nostro appello contro la guerra arrivasse a tutti, ovunque e con forza”.
E in quel momento nel cielo plumbeo e sulla terra ghiacciata di Ca’ Marastoni è apparso un raggio di sole, portando con sé, in una fredda mattinata, un po’ di luce e di calore.