Jazz & libertà, con un significativo contributo artistico femminile. È questo il Bologna Jazz Festival 2023, nel cui cartellone risaltano le presenze musicali di Hiromi, Samara Joy, Ron Carter, Bill Frisell, Steve Coleman. Con una cinquantina di concerti e numerose attività extra (didattica, mostre, incontri con gli artisti, conferenze), dal 3 al 27 novembre il BJF si espanderà dal capoluogo emiliano raggiungendo i comuni dell’area metropolitana e le province di Ferrara, Forlì e Modena. Sui suoi numerosi palcoscenici confluirà un’incredibile rappresentanza del jazz made in Usa e troveranno spazio innovative produzioni nazionali.
Impegno civile e interdisciplinarità del jazz, due aspetti che il BJF coltiva da anni, si trovano riuniti nel progetto “Donna, vita, libertà”, che affida l’immagine coordinata dell’intera manifestazione a quattro artiste iraniane: Atieh Sohrabi, Hanieh Ghashghaei, Nazli Tahvili e Roshi Rouzbehani, attive a livello internazionale e residenti a Bologna, Londra, Los Angeles e New York.
Le loro opere, ispirate al programma del BJF e in collaborazione con l’associazione Hamelin, fondono più significati in nome della lotta, soprattutto femminile ma non solo, che dall’Iran si è estesa a tutto il mondo libero: saranno esposte alla Biblioteca Salaborsa dal 3 al 26 novembre, oltre che sui muri della città. Il jazz, musica rivoluzionaria, i cui artisti hanno spesso dovuto combattere contro la discriminazione, fornisce una base culturale ideale per ospitare le odierne rivendicazioni di libertà del popolo iraniano. Rivendicazioni che il BJF condivide e vuole valorizzare.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica Unesco, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, Coop Alleanza 3.0, Tper, Città Metropolitana di Bologna, del main partner Gruppo Hera e con il sostegno del Ministero della Cultura. Il BJF fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera.
Le star del BJF
Protagonista del primo dei grandi live in teatro del Bologna Jazz Festival 2023 sarà Hiromi Uehara. La pianista giapponese sarà il 7 novembre all’Arena del Sole. I riflettori del BJF saranno poi puntati su Ron Carter, che il 12 novembre si esibirà al Teatro Auditorium Manzoni con i Foursight.
Samara Joy è stata la rivelazione della più recente edizione dei Grammy Awards, vincendone due: per il migliore disco di jazz cantato dell’anno e come miglior artista esordiente. La si ascolterà con il suo quartetto il 17 novembre all’Unipol Auditorium.
Bill Frisell è uno dei guitar heroes del jazz dagli anni Ottanta a oggi: con il suo trio completato da Thomas Morgan (contrabbasso) e Rudy Royston (batteria) sarà al centro della serata del 21 novembre al Teatro Duse. In apertura di serata si esibiranno gli Unscientific Italians, formazione all stars italiana che sotto la direzione di Alfonso Santimone lavora in maniera pressoché esclusiva sin dalle sue origini sulle musiche di Bill Frisell.
Un affondo nel jazz afroamericano il 24 novembre all’Unipol Auditorium, con Steve Coleman & Reflex.
I jazz club di Bologna
Il BJF coinvolge gli affermati jazz club del centro storico di Bologna, promuovendo in essi una ricca programmazione che si intreccia ai grandi live nei teatri.
Dalla Cantina Bentivoglio, il club cittadino dalla più lunga tradizione jazzistica, a tre spazi bolognesi per la musica dal vivo con uno spiccato orientamento al pubblico giovanile: Locomotiv Club, Binario69 e Sghetto Club.
Jazz nella Città Metropolitana
A Budrio, la star indiana delle percussioni Trilok Gurtu si esibirà assieme al FontanaMIX ensemble (13 novembre, Teatro Consorziale); a Castel Maggiore, dove invece si ascolterà una delle cantanti meglio preparate del jazz italiano, Vanessa Tagliabue Yorke (il 19, Teatro Biagi D’Antona); a Castenaso, con il duo formato dal chitarrista manouche Paolo Prosperini e dal clarinettista Guglielmo Pagnozzi (il 22 novembre, PUBlic).
Jazz in regione
A Ferrara, presso il Torrione Jazz Club, si inizia il 4 novembre con il solo del pianista Bill Carrothers, per proseguire poi con i celeberrimi, e rinnovati, Bad Plus (il 5), il quartetto di Joey Calderazzo con Miguel Zenón (il 10), un trio alla pari con Greg Osby (sax), Arno Krijger (organo) e Florian Arbenz alla batteria (l’11), il quartetto di un colosso della batteria come Mark Guiliana (il 15) e un altro piano solo, con Sullivan Fortner (il 25).
In mezzo a tanto jazz americano, si inserisce la presenza del quartetto del trombettista Fabrizio Bosso, col suo omaggio alla musica di Stevie Wonder (il 18). Sullivan Fortner sarà il protagonista anche dell’unico concerto a Modena (27 novembre, La Tenda).
A Forlì il trio del chitarrista John Scofield (3 novembre, Naima Club); il solo di Bill Carrothers (l’8, Fabbrica delle Candele); la band della chitarrista e cantante serba Ana Popović (il 9, Naima Club); il duo con la voce di Maria Pia De Vito e la chitarra di Roberto Taufic (il 10, Sala Melozzo); il trio Circuits del sassofonista Chris Potter (l’11, Sala San Luigi); un trio con Fabrizio Puglisi, Stefano Senni e Alessandro Paternesi (il 12, Ristorante Villa Carpena).
Attività didattiche e altri eventi
Si articola in varie sezioni l’undicesima edizione del Progetto Didattico “Massimo Mutti”, dedicato al ricordo del fondatore del festival bolognese e torneranno le lezioni musicali “Jazz Insights” con Emiliano Pintori, ideate e ospitate dal Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna (dal 4 al 29 novembre).