ROMA (ITALPRESS) – La presenza di Mario Draghi sui media italiani è una costante più o meno silenziosa dallo scorso mese di dicembre. Nei primi 15 giorni di gennaio Draghi aveva raccolto 1.282 citazioni, salite a 2.278 al 1° febbraio per poi “esplodere” (14.859 menzioni in quattro giorni) con l’incarico conferitogli dal Presidente della Repubblica il 2 febbraio mattina. Giancarlo Giorgetti, Marta Cartabia e Graziano Delrio sono i più citati nel totoministri ma, nelle ultime ore, è in rapida ascesa l’economista Carlo Cottarelli.
E’ quanto emerge dal monitoraggio svolto su oltre 1.500 fonti media fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato.
Mediamonitor.it ha indagato quali sono stati i politici protagonisti della crisi di governo più citati sui media, mettendo a confronto la loro visibilità nel periodo antecedente allo scoppio della crisi (dall’1 al 15 gennaio 2021) con quella ottenuta nei giorni immediatamente successivi (dal 16 gennaio alle 17 del 5 febbraio).
Nel totoministri il leghista Giancarlo Giorgetti, che ha sempre vantato buoni rapporti con Mario Draghi, è in pole position con 824 citazioni in quattro giorni, seguito dalla presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia (675) e dall’ex ministro ed esponente del Pd Graziano Delrio (612). In forte aumento le quotazioni dell’economista Carlo Cottarelli (527), che precede il commissario europeo Paolo Gentiloni (428). Nella lista di questo Governo dei “migliori” ci sono, nell’ordine, anche il ministro degli Interni uscente Luciana Lamorgese (399 citazioni), l’economista Fabio Panetta (395) e l’ex ministro e presidente dell’Istat Enrico Giovannini (370).
Nell’elenco compaiono anche l’ex ministro della Giustizia Paola Severino (321), la virologa Ilaria Capua (241), il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini (152), l’economista Dario Scannapieco (149), l’ex presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone (125) e l’economista Patrizio Bianchi (119).
I protagonisti della scena mediatica sono ancora il premier dimissionario Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Dal 16 gennaio ad oggi Conte si è ripreso la scena mediatica che Matteo Renzi gli aveva tolto fino a due settimane prima dopo l’apertura della crisi di governo. Il leader di Italia Viva nelle prime due settimane di gennaio aveva ottenuto il 25% di citazioni in più rispetto al Premier dimissionario (circa 2.000). Nelle ultime due settimane Giuseppe Conte ha recuperato terreno, ribaltando la situazione con 16.988 citazioni sui media italiani contro le 15.039 di Matteo Renzi, cioè il 13% in più.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (al terzo posto con 8.636 citazioni) e il presidente della Camera Roberto Fico (quinto, 5.511), che aveva ricevuto l’incarico esplorativo dal capo dello Stato, sono in cima alla graduatoria stilata da Mediamonitor.it.
Si fa sentire in maniera più incisiva l’opposizione, i cui leader scalano la classifica: Matteo Salvini passa dalla 6° alla 4° posizione (6.346 citazioni) e scavalca il segretario del PD Nicola Zingaretti (6° con 5.267), Giorgia Meloni avanza dall’11° alla 7° (4.573 menzioni) e risale la china (dalla 10° all’8°) anche Silvio Berlusconi con i suoi appelli pro-Draghi (4.351).
Arrancano sui media italiani i “grillini” che si trovano in difficoltà per l’appoggio da dare al Governo di Mario Draghi. Luigi Di Maio, pur ottenendo più citazioni nella seconda fase, retrocede dal 7° al 9° posto con 4.162 citazioni. Alfonso Bonafede, pietra della discordia nei giorni scorsi, è salito dal 24° al 10° posto (2.928), precedendo il capo delegazione dei Cinquestelle Vito Crimi, che guadagna 7 posizioni ed è 11° (2.524) nelle ultime due settimane. Alessandro Di Battista con le sue posizioni “critiche” è al 14° con 1.793 menzioni. Beppe Grillo è soltanto 17esimo (1.061 citazioni).
E’ stato “eroe per un giorno” il senatore Lello Ciampolillo (con 527 menzioni), che ha ottenuto il picco di esposizione proprio nel giorno della convulsa votazione per la fiducia al governo che lo ha visto protagonista con il suo voto favorevole in extremis. I fari si sono accesi per un paio di giorni anche sul cosiddetto gruppo dei Responsabili: dal 16 gennaio in poi la loro visibilità complessiva sui media è aumentata di quasi 5 volte (3.971 citazioni vs 724). Spiccano soprattutto gli ex fedelissimi di Berlusconi Mariarosaria Rossi e Andrea Causin, espulsi da Forza Italia per avere dato il proprio voto all’esecutivo: Rossi con 1.242 citazioni e Causin 710.
(ITALPRESS).