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#Turismo Emilia-Romagna, destinazione futuro: politiche, idee e strategie per la crescita del settoreTurismo, obiettivo 2030. È questa la linea temporale prevista per raggiungere due traguardi: posizionare l’Emilia-Romagna come regione italiana leader nel settore e il turismo come prima industria sul territorio per valore economico.

Traguardi che parlano di un futuro vicino e che, dati alla mano, sono alla portata visti i risultati raggiunti fino ad ora, nonostante la parentesi pandemica e l’alluvione di maggio.

Tanti gli ingredienti che hanno contribuito in pochi anni alla crescita del turismo, a partire dalla legge regionale numero 4 del 2016 che ha messo a sistema l’asse per la promozione e commercializzazione del territorio con Apt servizi e le tre Destinazioni turistiche (Romagna, Bologna e Modena, Emilia). Grazie anche a un’offerta sempre più centrata sulle esigenze dei turisti, con percorsi esperienziali costruiti su misura e su investimenti per riqualificare strutture ricettive e rafforzare i servizi. E merito di una strategia che ha puntato sui grandi eventi internazionali con lo sport che ha intercettato nuovi bisogni e, in questo quadro, ha saputo delineare l’Emilia-Romagna come grande e unica meta turistica.

Questi, in sintesi, i temi affrontati oggi a Riccione nella giornata di lavori della conferenza “#Turismo Emilia-Romagna, destinazione futuro” che ha visto la partecipazione del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale a Turismo e Infrastrutture, Andrea Corsini, della Ceo di Enit, Ivana Jelenic, con il saluto in videocollegamento della ministra al Turismo, Daniela Santanchè, insieme ad amministratori locali, operatori e rappresentanti delle associazioni di categoria, delle cooperative e dei sindacati.

“Abbiamo la forza per far diventare il turismo il principale asset economico dell’Emilia-Romagna- affermano Bonaccini e Corsini-, grazie alla vitalità delle imprese turistiche e alla strategia pubblico-privato che in questi anni hanno permesso di spingere la nostra regione sui mercati nazionale e straniero. Entro il 2030 l’industria turistica può superare il 16% del pil regionale e posizionare l’intero territorio ai vertici dell’attrattività nel Paese. Abbiamo retto l’impatto delle restrizioni Covid e dell’alluvione con numeri che, nei primi nove mesi dell’anno, sono positivi sia per le presenze che per gli arrivi turistici. Grazie alla tenacia degli imprenditori e agli investimenti regionali sulla promozione del territorio, la riqualificazione delle strutture alberghiere con più del raddoppio della dotazione che arriverà a 45 milioni di euro, il rifacimento dei waterfront finanziati con 32 milioni di euro”.

“La cura e la diversificazione dell’offerta turistica promosse in questi anni- aggiungono presidente e assessore- dimostrano che la strada è giusta e che occorre proseguire. Motor Valley, Food Valley, cui si aggiungerà presto la Music Valley, i borghi, i cammini, il circuito dei castelli sono prodotti ormai riconosciuti e apprezzati da numeri sempre più importanti di turisti. Solo la Sport Valley, i grandi eventi internazionali che abbiamo portato in regione, 81 nel 2023, hanno generato un indotto pari a 150 milioni di euro. Per ogni euro investito ne sono tornati sul territorio 18. Un traguardo misurabile anche sul piano reputazionale i cui effetti possono essere valutati in oltre 31 milioni di euro. E il prossimo anno, accanto a riconferme importanti – MotoGP, Formula Uno, Coppa Davis e Ironman -, avremo tre novità assolute, a partire dal Tour de France per la prima volta in Italia, l’Open di golf a Cervia e la Formula E a Misano”.

“La nostra regione ha ancora molto da dire e da dare dal punto di vista turistico- chiudono Bonaccini e Corsini-. Non c’è meta, città, località che non meriti una visita. E se l’Emilia-Romagna continuerà a essere un’unica e grande destinazione turistica, la crescita e gli obiettivi che ci siamo dati sono davvero vicini”.

“È evidente che le eccellenze della produzione italiana rappresentano la solidità della nostra tradizione- dichiara la ministra al Turismo, Daniela Santanchè, in videocollegamento- ma dobbiamo essere bravi a coniugare la tipicità della nazione con l’innovazione generata anche dall’intelligenza artificiale che consentirà alle aziende turistiche di raccogliere e analizzare una grandissima quantità di dati in tempo reale fornendo così la possibilità alle aziende di comprendere meglio quelli che sono i bisogni e le preferenze dei viaggiatori, e offrendo di conseguenza una personalizzazione di quello che è l’esperienza turistica. Questo richiederà competenze diverse per il personale del settore turistico, che dovrà quindi acquisire nuove conoscenze”.

“Il turismo italiano ha raggiunto nuovi apici, evidenziando uno sviluppo significativo che si riflette positivamente sull’economia nazionale- dichiara il ceo di Enit, Ivana Jelinic -. L’aumento costante delle visite turistiche, unito a investimenti mirati nell’infrastruttura turistica, sta contribuendo a consolidare l’Italia nel panorama internazionale come una delle destinazioni più ambite al mondo. Questo trend, sta stimolando la crescita di settori correlati, generando opportunità occupazionali e incrementando il gettito fiscale. L’attenzione alla sostenibilità e alla preservazione del patrimonio culturale- conclude-  sta ulteriormente accrescendo l’appeal del nostro Paese, posizionandolo come leader nel turismo responsabile”.

Tra gli obiettivi annunciati durante la conferenza regionale del turismo, arrivare entro i prossimi anni a 65 milioni di presenze con il 35% da paesi esteri. Quelle registrate tra gennaio e settembre 2023 sfiorano già il 28% delle presenze totali e segnano una variazione positiva, +12,5%, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Una prospettiva quindi che si basa su elementi concreti, basata sul rafforzamento del rapporto pubblico-privato, a partire dalla riqualificazione delle strutture alberghiere ed extra alberghiere, e poi il sostegno al sistema aeroportuale e alla viabilità, il miglioramento degli impianti sportivi soprattutto in Appennino, per ospitare eventi internazionali, l’aumento dei percorsi ciclabili – 9mila km quelli realizzati finora che presto saliranno a 10mila – il potenziamento delle ‘infrastrutture verdi’.

 

Le tavole rotonde

Due le tavole rotonde moderate dalla giornalista, Chiara Giallonardo.

La prima dal titolo, “Dall’Oggi al domani: il turismo al centro delle politiche regionali e locali” dedicata sia agli amministratori delle grandi città che dei centri più piccoli, ha visto gli interventi dei sindaci Matteo Lepore (Bologna), Jamil Sadegholvaad (Rimini), Katia Tarasconi (Piacenza), Luigi Zironi (Maranello nel modenese), Massimo Spigaroli (Polesine Zibello, nel parmense) e Valentina Pontremoli (Bardi, sempre nel parmense). Si è parlato dall’overtorurism alla difficoltà a Bologna di reperire alloggi, dai prodotti turistici legati ai vari territori al Tour de France e delle aspettative che crea la manifestazione sportiva sul territorio.

Nella seconda tavola rotonda “Turismo economia circolare: stimoli per migliorare” con i rappresentanti delle associazioni di categoria, cooperative e sindacati si è parlato di ricettività alberghiera e delle politiche di promozione della Regione, della carenza di manodopera ma anche di concessioni demaniali che rappresentano una questione vitale per la riviera e ancora irrisolta. Negli interventi anche la valorizzazione del turismo esperienziale e in particolare della performance tutta positiva dei Cammini. Anche le infrastrutture al centro del dibattito, con gli aeroporti in testa, fondamentali per il turismo dall’estero.

Sono intervenuti: Enrico Postacchini (presidente Confcommercio Emilia-Romagna), Dario Domenichini (presidente Confesercenti Emilia-Romagna), Paolo Cavini (presidente CNA Emilia-Romagna), Annalisa Sassi (presidente Confindustria Emilia-Romagna), Daniele Montroni (presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Emilia-Romagna) e Davide Guarini (segretario generale nazionale FISASCAT Cisl).

 


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