ROMA (ITALPRESS) – “Un anno fa, in questa stessa circostanza, ci auguravamo un futuro migliore dopo le sofferenze causate in ogni Continente dalla pandemia. Mai avremmo pensato di dover assistere, pochi mesi dopo, all’immane disastro causato dalla guerra di aggressione scatenata dalla Russia contro l’Ucraina. Un’aggressione che ha fatto ripiombare l’Europa in un incubo che eravamo certi fosse destinato a rimanere nelle pagine più buie della nostra storia. Mai avremmo pensato che quell’incubo potesse ripresentarsi”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia degli auguri da parte del Corpo Diplomatico. “Mai avremmo pensato che un Paese come la Russia, a noi così vicino per cultura e storia, potesse arrivare al punto di attaccare le infrastrutture civili dell’Ucraina al fine crudele di privare la popolazione di luce, acqua e riscaldamento per tutto il lungo e rigido inverno di quei luoghi”, osserva il capo dello Stato.
“Un anno fa, con la pandemia, ci dicevamo l’un l’altro che nessuno poteva sentirsi al sicuro finchè tutti, ovunque nel mondo, non fossero stati al sicuro dalla malattia. Oggi purtroppo dobbiamo constatare come lo stesso assioma valga anche per quanto sta avvenendo in Ucraina. In un mondo sempre più interconnesso, le sofferenze inflitte dalla guerra non stanno colpendo solo l’Ucraina. In ogni angolo del mondo cittadini di Paesi diversi e lontani tra loro, soffrono per le ripercussioni del brutale attacco russo”, sottolinea Mattarella.
“L’insicurezza alimentare, le difficoltà di approvvigionamenti energetici e la crescita esponenziale dei prezzi colpiscono indiscriminatamente in tutti i continenti, e ovunque le fasce più deboli sono le prime a pagare il prezzo di scelte scellerate. Vengono così violati insieme ai diritti del popolo ucraino, i diritti fondamentali di milioni di persone nel mondo, diritti che sono le fondamenta delle nostre democrazie”, aggiunge.
“Preoccupano i rischi di chiusura in sè stesse delle nostre economie, come possibile reazione al momento di crisi. In Europa, come ovunque, non dobbiamo cedere alle lusinghe del protezionismo, di una presunzione di autosufficienza. L’interdipendenza – la storia ce lo insegna – è un fattore prezioso di pace e di stabilità; e di benessere”, dice ancora il presidente.
– foto ufficio stampa Quirinale –
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