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ROMA (ITALPRESS) – “Guido Carli ci ha insegnato dove stare: da una parte sola, quella della nuova Europa. Un’Europa capace di resistere agli ‘istinti animalì (per riprendere l’espressione che usò per definire le forze della società italiana che remavano contro l’efficienza) per far prevalere la responsabilità collettiva. Un’Europa pronta a modificare i suoi Trattati per rafforzarsi, come ha chiesto Draghi il 3 maggio a Strasburgo evocando un ‘federalismo pragmaticò, e come prevede la risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 4 maggio con l’avvio di una nuova Costituzione europea”. Lo ha detto Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, intervenendo alla XIII edizione del Premio Guido Carli in corso all’Auditorium Parco della Musica a Roma.
“Nessuno Stato si salva da solo, non c’è sovranità possibile se non europea. ‘Nel dubbio, per l’Europà, ci ammoniva Helmut Kohl”, ha continuato il ministro. “Oggi Carli starebbe al fianco di Mario Draghi, il miglior interprete di questo spirito del tempo, Zeitgeist, il suo miglior erede. Per un’Europa più forte, più ricca, più giusta e – in ultima analisi – più sovrana. Per quell’Europa che è nelle strade di Bucha e nei tunnel di Mariupol, come ha detto ancora questa mattina la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola. Ha ragione: non c’è alternativa all’Europa, baluardo della democrazia liberale, della pace e della libertà. E’ questo che Guido Carli aveva capito prima degli altri”. “Ora tocca a noi”, ha concluso il ministro. “Il futuro dell’ordine democratico globale è sulle nostre spalle. Dobbiamo difendere la politica della speranza. Whatever it takes. ‘L’Europa sarà forgiata nelle crisi e sarà la somma delle risposte a quelle crisì, diceva Jean Monnet. Oggi è il tempo delle risposte”.
-Photo credit: agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).


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