Il 4 novembre 1921, venerdì, giornata in cui il milite ignoto fu tumulato nella cripta dell’altare della patria, a Roma, si svolse in contemporanea, nella piazza centrale del paese, la cerimonia d’inaugurazione del monumento ai caduti villaminozzesi della prima guerra mondiale, che ospita anche una lapide dedicata al soldato sconosciuto, collocata sotto l’epigrafe centrale.
Ed ora, a cent’anni di distanza, quel duplice evento sarà solennemente ricordato, sabato mattina (6 novembre), con una celebrazione in piazza della Pace, ai piedi del grande pannello cuspidato, collocato in una parete laterale del municipio, che accoglie, dal 1968, pure le lapidi che ricordano le vittime della seconda guerra mondiale, militari, partigiani e civili. Sarà anche l’occasione per festeggiare ufficialmente altri appuntamenti ricorrenti il 4 novembre, cioè il centotreesimo anniversario della conclusione della grande guerra e la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate.
Alle 11.30 la manifestazione sarà inaugurata, nel rispetto delle normative anti Covid-19, con i saluti del sindaco Elio Ivo Sassi, che sottolinea: “Nell’occasione sarà inoltre data lettura al documento di conferimento della cittadinanza onoraria da parte di Villa Minozzo al milite ignoto, così come deliberato dal consiglio comunale il 30 giugno scorso. Invitiamo anche la popolazione ad esporre alle finestre delle abitazioni la bandiera tricolore in segno di ringraziamento ai caduti di tutte le guerre e alle forze armate, che difendono la nostra libertà e che sono garanti della sicurezza e della pace nel nostro Paese”.
La commemorazione, che si concluderà con la benedizione e la deposizione di una corona di alloro, è indetta dal Comune, medaglia d’argento al valor militare, con il patrocinio dell’Unione montana. Si avvale infine dell’adesione dei gruppi alpini e carabinieri di Villa Minozzo, delle associazioni partigiane Alpi-Apc ed Anpi, di Istoreco (istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea), del museo della repubblica di Montefiorino, della Croce verde e dell’associazione culturale Villacultura.