L’ultimo episodio è avvenuto a metà gennaio quando l’uomo ha preso a schiaffi la moglie per poi piegarle, fratturandolo, il dito di una mano con la quale la donna cercava di ripararsi dai colpi. Trenta i giorni di prognosi refertati dal competente ospedale nel certificato giunto alla caserma dei carabinieri di Cadelbosco Sopra che hanno quindi, ricorrendone i presupposti, avviato le indagini d’ufficio scoprendo che l’episodio di violenza alla donna era l’ultimo di una serie di gravi condotte maltrattanti compiuti negli ultimi anni da un 25enne residente in un comune della bassa reggiana nei confronti della moglie.
Per questi motivi con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati i carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra hanno denunciato alla Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia un 25enne reggiano con la moglie che, allontanata da casa, si trova in una struttura protetta. Le indagini dei carabinieri di Cadelbosco Sopra, in assenza di denuncia, sono state attivate d’ufficio quando in caserma è giunto un referto medico rilasciato alla donna dall’Ospedale di Reggio Emilia dove veniva diagnosticata una prognosi di 30 giorni per un trauma alla mano sinistra con la frattura di una dito.
Si è quindi scoperto che quelle lesioni era la conseguenza della condotta del marito che aveva preso a schiaffi la moglie per poi piegarle, fratturando un dito, la mano con la quale la donna si stava riparando dai colpi che stava ricevendo solo perché, andata a fare la spesa aveva dimenticato le chiavi nell’abitacolo dell’auto chiusasi automaticamente, per cui era stata costretta a rompere il vetro per poter tornare a casa.
Solo una quindicina di prima, alla vigilia di capodanno, il 25enne, alla presenza del figlio minore, aveva preso a bastonate alla testa la donna colpevole di non averlo accompagnato a pranzo dai genitori. Due gravi episodi che sono risultati, dagli accertamenti condotti dai carabinieri di Cadelbosco Sopra, essere solo la punta di un iceberg di una serie di violenze subite dalla donna da almeno 5 anni ed anche nel periodo in cui era in stato interessante. A rilevarlo oltre ai riscontri incontrovertibili acquisiti dai carabinieri di Cadelbosco Sopra nel corso delle indagini anche una serie di accessi della donna in ospedale per lesioni spesso ricondotte a cadute accidentali che appaiono, anche in relazione alla natura delle lesioni, come un modo per nascondere le violenze subite.
Condotte violente continuate e reiterate quelle commesse dall’uomo che alla luce di quanto accertato dai carabinieri di Cadelbosco di Sopra veniva denunciato alla Procura reggiana in ordine ai reati di maltrattamenti aggravati e continuati in famiglia.