“Ti brucio con l’acido”, “sei una spazzatura”, “faccio esplodere questa casa di m…”, “ti mando in mezzo alla strada” “devi finire sotto un ponte”. Queste sono solo alcune delle numerose e gravi minacce proferite in maniera quotidiana che un 42enne residente nella bassa reggiana riservava alla moglie 40enne, maltrattata anche con violenze fisiche compiute davanti ai figli minori. Condotte maltrattanti che si sono acuite alla fine dello scorso mese di luglio quando la donna aveva denunciato il marito per i maltrattamenti subiti.
Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo nei confronti della moglie a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Cadelbosco Sopra, a cui la donna si è rivolta, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia il 42enne abitante nella bassa reggiana, accusato del reato di maltrattamenti in famiglia aggravati. Il sostituto titolare dell’inchiesta, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi a più di 1500 metri dall’abitazione e dal luogo di lavoro della donna. Provvedimento di natura cautelare che ieri mattina è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Boretto che hanno condotto le indagini.
Dalle risultanze investigative è emerso come le condotte maltrattanti sarebbero l’espressione di una persistente attività di “controllo” e nell’espressione di gelosia dell’uomo sulla moglie (separata di fatto) oltre che in pressati intimidazioni correlate alla rabbia per una presunta nuova relazione della moglie. Invero proprio la volontà dell’uomo di voler mantenere tutta per se la casa coniugale ha provocato una serie di condotte maltrattanti finalizzate a fare lasciare la casa dalla moglie che si sono intensificate da novembre quando l’uomo ha lasciato la casa. Condotte maltrattati consistenti in aggressioni, offese e minacce di morte inviate anche tramite telefono e messaggi vocali alle figlie minori, pedinarla arrivando a tagliarle la strada e a offenderla pubblicamente. Gravi episodi quelli denunciati dalla donna che riscontrati dai militari in forza alla stazione di Cadelbosco Sopra hanno visto la Procura reggiana richiedere ed ottenere dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia il citato provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai Carabinieri che hanno posto fine alle violenze dell’uomo.